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Archeologia subacquea spiegata agli studenti

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          L’archeologia subacquea attraverso la storia affascinante del ritrovamento di relitti aerei nel fondo marino siracusano. Un racconto ricco di aneddoti e spunti sorprendenti introdotta agli studenti direttamente dall’autore dei più recenti ritrovamenti, Fabio Portella, storico appassionato e esperto subacqueo.

Portella ha illustrato agli studenti di tre scuole medie superiori siracusane i  ritrovamenti di reperti storici nel fondo marino, in due distinti appuntamenti ospitatati nella sala “Ferruzza-Romano del Consorzio Plemmirio”.

Le due giornate, introdotte dalla biologa Linda Pasolli con una breve panoramica sull’Area marina protetta Plemmirio, hanno visto la partecipazione di circa 200 studenti e docenti del l’Istituto Quintiliano, del liceo classico Gargallo e del “Federico II di Svevia” i quali hanno occupato il massimo della capienza della sala, tanto che si pensa a delle repliche per allargare la possibilità di adesione alle scuole.

Vivace la partecipazione registrata nel parterre nel corso dei due appuntamenti.

Il sub che ha partecipato ad alcune importanti campagne archeologiche subacquee realizzate anche grazie al compianto soprintendente del mare Sebastiano Tusa, ha offerto un suggestivo spaccato della complessa attività realizzata: dagli aerei utilizzati, all’identificazione dei relitti e fino alla ricostruzione storica dei membri dell’equipaggio, delle dinamiche delle battaglie, proiettando anche immagini video delle immersioni in condizioni atmosferiche estreme e tante curiosità, che hanno fatto rivivere alle giovani generazioni il brivido della scoperta della Battaglia delle Egadi, delle Operazioni Husky, Ladbroke e  Fustian, ma anche quello di immersioni scientifiche a più di cento metri di profondità con il peso di cento chilogrammi di attrezzature addosso.

La prima battaglia indagata nel corso dei due appuntamenti con le scuole è risalente addirittura al  10 marzo 241 A.C.  quando fu combattuta uno dei più grandi conflitti della storia navale antica.

Nelle acque delle Egadi, infatti,  si scontrò la flotta romana con quella cartaginese e la vittoria romana sancì la fine della prima guerra punica e del dominio cartaginese nel mar Mediterraneo.

La Soprintendenza  del Mare Sicilia, in collaborazione con alcuni istituti di ricerca ed esplorazione subacquea  statunitensi, ha scoperto il punto di contatto delle due flotte e la campagna di ricerca ha permesso di ritrovare numerosi rostri, elmi in bronzo e vasellame di bordo.

Più recente l’operazione Husky quando nel luglio del 1943, le forze anglo-americane sbarcarono in Sicilia, costringendo l’Italia all’armistizio dell’8 settembre. Proprio da questa data e proprio dalla Sicilia, partì la liberazione dell’Italia dalle forze nazi-fasciste.

Il ritrovamento, da parte di Fabio Portella di alcuni relitti di aerei inglesi e statunitensi hanno permesso di ricostruire alcuni straordinari eventi legati allo sbarco alleato in Sicilia.

<<Chi ha vinto queste guerre?>> ha chiesto infine  Portella ai ragazzi  <<nessuno ha vinto – ha risposto – quando c’è una guerra, perdono tutti>>  il monito finale.

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