Inaugurata la stanza protetta per le donne che denunciano
In occasione della giornata internazionale della donna, è stata inaugurata, alla presenza del prefetto Armando Gradone e di altre autorità istituzionali, la stanza protetta, sita al primo piano del comando provinciale dei carabinieri di Siracusa. Si tratta di una stanza protetta della quale potranno usufruire quelle donne che, vittime di violenza, stalking e altri soprusi, decidessero di denunciare gli aguzzini. L’iniziativa è stata portata a termine con la collaborazione del Soroptimist di Siracusa e la stanza è stata attrezzata grazie alla collaborazione della ditta Erania.
Non è tardato ad arrivare il primo pratico utilizzo della stanza, visto che è stata ospitata per prima la ventitreenne che era scomparsa da casa la notte precedente dopo avere litigato con il convivente.
Sempre nel contesto odierno si è svolta presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Ruiz” di Augusta la conferenza sulla violenza sulle donne tenuta dal Comandante della Compagnia Carabinieri di Augusta Cap. Federico Alfonso Lombardi. Nel corso dell’incontro sono stati forniti a numerosi studenti e docenti alcuni utili chiarimenti di natura tecnica in relazione alla ultime novità legislative e normative introdotte nel codice penale per contrastare la violenza di genere e intrafamiliare che come noto sancisce tra le altre cose l’arresto obbligatorio nei casi di stalking e maltrattamenti in famiglia in flagranza di reato o ad esempio la misura cautelare dell’allontanamento applicabile già direttamente dalla polizia giudiziaria. L’Ufficiale si è soffermato in particolare sulla violenza domestica che avviene tra le mura di casa e che si compie all’ interno del rapporto di coppia alla presenza dei figli ed ha come caratteristica prevalente la violenza verbale e psicologica, ma non solo, sono frequenti anche le legnate e le minacce tra marito e moglie. Il Capitano Lombardi si è soffermato sulla società in cui viviamo che è caratterizzata da innumerevoli fenomeni di violenza anche sui bambini, molte donne sono cresciute in una società che li vede impegnate in un ruolo sempre subordinato alla figura maschile. La paura, il senso di abbandono, l’impotenza, l’amore verso i figli, la vergogna ed il timore di essere criticati dagli altrui, sono alcuni casi in cui la donna a volte non sporge denuncia. Questi fattori a detto l’Ufficiale, portano le donne a chiudersi nella loro silenziosa sofferenza fatta di sopportazione e umiliazione. La conferenza si è conclusa con diverse domande poste dagli studenti all’Ufficiale, segno della loro viva curiosità ed attenzione all’argomento. L’invito conclusivo rivolto agli studenti dal Capitano Lombardi è stato quello di recarsi, in presenza di situazioni di violenza domestica e di genere presso le Forze di Polizia presenti nel proprio territorio e denunciare i fatti, a volte il numero delle denunce non corrisponde ai fatti reali, solo così si avrà una società diversa e più civile.