Siracusa, si riconsegna la chiesa di San Giovanni
Sarà ufficialmente riconsegnata domani, 20 marzo, alle ore 10, la Basilica di San Giovanni Evangelista. Saranno presenti l’arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo, con il parroco don Giuliano Gallone, e la soprintendente ai beni culturali, Rosalba Panvini, insieme al direttore dei lavori Aldo Spataro ed al responsabile unico del procedimento Paolo Tiralongo.
I lavori di restauro, consolidamento e valorizzazione del complesso di San Giovanni alle catacombe in Siracusa, nell’ambito del finanziamento POFESR Sicilia 2007-2013, sono costati un milione 748 mila euro. Iniziati nel giugno 2014 e consegnati all’inizio di quest’anno. Il progetto è stato redatto dall’arch. Giovanna Susan e dal geom. Febronio Politino, la direzione dei lavori è stata dell’arch. Aldo Spataro e del geom.
Sebastiano Sirugo.
Inoltre è stato redatto il progetto di restauro della Cripta di San Marciano per 300 mila euro. I lavori sono stati consegnati ad agosto scorso e sono durati cinque mesi.
“E’ la prima Cattedrale di Siracusa – ha detto mons. Sebastiano Amenta, vicario generale dell’Arcidiocesi -. L’intero complesso, con la cripta e le catacombe, evoca la Chiesa delle origini e aiuta i cristiani a riscoprire la propria identità e le proprie radici. Secondo la tradizione, San Marciano, discepolo di San Pietro, è il primo vescovo. Una Chiesa che annovera anche la sosta dell’apostolo Paolo”.
“Sono pienamente soddisfatta dei lavori alla Basilica ed all’intero complesso – ha detto
la soprintendente Rosalba Panvini – che hanno permesso anche di far ritornare nell’antico splendore l’affresco con la raffigurazione di san Marciano”.
Il progetto ha interessato uno dei siti più importanti della cristianità siracusana, la prima Cattedrale di Siracusa.
In tutta l’area si è svolto uno scavo archeologico con il ritrovamento di numerose tombe a deposizione singola e multipla, dentro le quali sono stati ritrovati frammenti ceramici di vari periodi storici, monete greche e bizantine ed accessori quali fibbie, spille, che hanno permesso la datazione di alcuni livelli stratigrafici.
La difficoltà dell’intervento si è palesata sia nel ritrovamento di stratificazioni archeologiche che vanno dalla fase paleocristiana, alla bizantina fino a quella normanna; che nelle trasformazioni subite dalla Basilica nel 1400 e, soprattutto, dopo il sisma del 1693 quando è stata riedificata con una rotazione dell’impianto originario.