Avola, si affaccia al balcone, spara e ferisce il vicino di casa
Ci sarebbero rancori mai sopiti dietro il ferimento di un avolese, avvenuto ieri pomeriggio a colpi di pistola. Responsabile del gesto è il dirimpettaio, Claudio Papa di 46 anni, arrestato dai carabinieri. L’episodio avvenuto nel pomeriggio di ieri ad Avola, nel quartiere “Priolo”, dove i Carabinieri della Stazione di Avola unitamente ai militari della Compagnia di Noto ed al personale del Commissariato di Avola hanno tratto in arresto l’indagato in flagranza di reato già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia: l’uomo deve rispondere di tentato omicidio, detenzione illegale di munizioni ed armi ed alterazione di armi.
Erano circa le ore 14.45 quando la vittima, panettiere 40 enne di Avola, a bordo della propria autovettura, ha iniziato a suonare insistentemente il clacson dinanzi al Comando Stazione Carabinieri di Avola, urlando al militare di servizio alla caserma di essere stato ferito da un vicino di casa. Immediatamente il militare si dirigeva verso l’uomo invitandolo a scendere dal mezzo in attesa dell’ambulanza che, nel frattempo, era già stata contattata. Ma quest’ultimo, in preda alla paura ed al dolore, urlando qualcosa di incomprensibile, ripartiva a gran velocità, seguito subito dopo dai Carabinieri, dirigendosi verso il pronto soccorso dell’Ospedale “G. Di Maria”. Qui i Carabinieri raccoglievano le prime informazioni utili alla ricostruzione del fatto ed all’immediata individuazione dell’autore del reato, avviando le ricerche di Papa Claudio individuato come colui il quale aveva esploso diversi colpi di pistola dal proprio balcone di casa in direzione della vittima, un vicino con il quale i rapporti erano deteriorati da diversi anni.
Pertanto i Carabinieri, unitamente al personale del Commissariato di Avola, si recavano presso l’abitazione di Papa Claudio che in un primo momento, al fine di occultare debitamente l’arma ed il relativo munizionamento, non rispondeva ai militari che bussavano insistentemente alla porta. Guadagnato l’accesso in casa, gli operanti bloccavano immediatamente PAPA Claudio il quale, vistosi scoperto, ammetteva le proprie responsabilità accompagnando i Carabinieri in cucina. Qui, occultato sotto i pensili, dietro lo zoccolo posto a copertura della base degli stessi, avvolta in uno straccio, i Carabinieri rinvenivano una pistola a salve, opportunamente modificata al fine di poter incamerare munizionamento calibro 9, completa di caricatore con 9 proiettili e, a parte, ulteriori 15 munizioni del medesimo calibro. Nel prosieguo della perquisizione i militari rinvenivano, nella camera da letto dell’uomo, una sciabola affilata ed appuntita ed una balestra con 77 frecce in alluminio con punta d’acciaio. Quanto sopra è stato sottoposto a sequestro: la pistola sarà oggetto di ulteriori accertamenti tecnici.
Dopo un accurato sopralluogo, sembra ormai chiara la dinamica dei fatti: al culmine dell’ennesima discussione, Papa si è affacciato dal balcone della propria abitazione iniziando a sparare in direzione della vittima che si trovava in strada. Almeno 13 i colpi esplosi stando ai bossoli rinvenuti sulla scena del crimine. La vittima, resasi conto di essere divenuto bersaglio del proprio vicino, si è prontamente gettato a terra, riparandosi dietro la propria auto, salendo a bordo della stessa per darsi alla fuga. Ed infatti i Carabinieri hanno riscontrato che 5 proiettili hanno attinto il tetto della vettura. Fortunatamente, solo due colpi sono andati a segno: uno di striscio alla coscia ed uno al bacino. Per il momento la vittima se la caverà con un piccolo intervento chirurgico e venti giorni di prognosi.
Non ancora del tutto chiare le motivazioni alla base del gesto che, però, sono verosimilmente riconducibili a rancori di vecchia data tra i due dirimpettai di casa che già nel 2013 sfociarono in un episodio particolarmente violento: in quell’occasione, però, fu l’odierna vittima ad aggredire Papa Claudio colpendolo con diverse coltellate.
PAPA Claudio, pertanto, è stato condotto presso il Comando Stazione Carabinieri di Avola e tratto in arresto. Espletate le formalità di rito, l’uomo è stato associato presso la casa circondariale “Cavadonna” .