Noto, esordio del cartellone “Esplora” con “Immacolata Concezione”
Irrompono in platea con la forza di una nudità fisica e mentale, una giovanissima ragazza trascinata come una capra, compreso il campanaccio, dal padre che dinnanzi alla tenutaria del bordello di città, confessa di essere caduto in disgrazia (tutto il suo gregge si è ammalato e morto) e di voler scambiare la figlia Concetta con la capra gravida di donna Anna.
Un impatto sicuramente forte ma mai come lo sviluppo della storia a cui abbiamo assistito ieri sera al “Tina Di Lorenzo” di Noto, cruda, forte, impietosa, ma tanto tanto reale e con dei profondi retaggi culturali di cui oggi non ci siamo completamente liberati, ahinoi. Il boss del paese, l’ipocrito perbenismo che magari ha cambiato modo di palesarsi, ma sempre quello è, l’amore che inevitabilmente riesce a sbocciare in un contesto fatto di miserie, non propriamente materiali, ma principalmente morali.
I cinque giovani attori sulla scena, Federica Carrubba, Alessandro Lui, Enrico Sortino, Ivano Picciallo, e Joele Anastasi che è anche il drammaturgo, regista e fondatore della Vucciria Teatro, che insieme con il Progetto Goldestein ha prodotto “Immacolata Concezione” (Vincitore di “Teatri del Sacro V”), sono stati davvero straordinari nei doppi ruoli che si trovavano ad interpretare e nell’assoluta versatilità tra diverse arti performative. Uno spettacolo che ha incantato ed emozionato.
Un movimento continuo sul palco dove la storia si è sviluppata anche attraverso una forte gestualità; il padre chiede aiuto a donna Anna e nel frattempo viene svestito dinnanzi al pubblico per assumere i panni proprio della tenutaria del bordello, in fondo sono una persona sola, il carnefice della povera Concetta a cui si insegnano i 7 comandamenti della “casa”: 1) le signorine una volta a settimana vengono visitate dal medico; 2) le signorine non escono di giorno; 3)non parlano dei clienti ne con altri clienti ne tra loro ne con nessuno; 4)le signorine non possono scegliere ne cosa fare ne con quali clienti andare; 5) le signorine non si innamorano; 6) le signorine non chiedono i fatti privati dei clienti; 7) le signorine non possono avere figli.
Concetta, anima buona, candida ed ingenua non batte ciglio, ma in breve tempo sarà la più richiesta della “casa”, suscitando invidie ma soprattutto cattiveria da parte delle colleghe e la lezione finale che darà sarà davvero per tutti.
“Io ci voglio insegnare l’amuri; mi ficiru santa perché cu mia putevano piangere e ridere e di nuovo piangere e arristari omini”. Così parlò Concetta e non vi sveliamo altro perché vi invitiamo a vedere lo spettacolo nelle prossime tappe, 13 e 14 gennaio a Catania al Zo Centro Culture Contemporanee; poi la compagnia lascerà la Sicilia per approdare a Torino e a Milano, dopo essere stata anche ad Ascoli Piceno e Napoli.
Ha fatto dunque il suo esordio ieri sera, al Teatro “Tina Di Lorenzo” di Noto il cartellone “Esplora-Palcoscenico Contemporaneo”, aumentando la già ricca offerta stagionale che comprende “Palco Centrale-Non solo classici”, “70/30” e il “Teatro Ragazzi”, e tornerà il 2 di febbraio con l’opera “Il nostro amore schifo”, mentre “Palco centrale-Non solo classici” ha già in serbo per mercoledì prossimo, 17 gennaio, un nuovo interessante spettacolo “Il Giuramento”.
Emanuela Volcan