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Maxi blitz contro il narcotraffico, droga spacciata anche in carcere e il capo banda era un detenuto

Maxi blitz contro il narcotraffico all’alba. Fin dalle prime ore della giornata di oggi, oltre 60 agenti della Polizia di Stato sono impegnati nella esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina, su conforme richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Messina, a carico di 9 soggetti.

In base alle indagini e al contenuto dell’ordinanza di custodia cautelare la polizia procede per i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, nonché per associazione criminale dedita al narcotraffico. La vendita al dettaglio della sostanza stupefacente avveniva anche all’interno della Casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto, ove veniva fatta entrare illecitamente, occultandone gli involucri all’interno di pietanze consegnate ad un detenuto che costituiva il vertice dell’associazione.

Il carcere di Barcellona Pozzo di Gotto è spesso balzato agli onori delle cronache per vari episodi, la permeabilità delle carcere all’ingresso dall’esterno di oggetti e materiali non consentiti è stata negli ultimi anni al centro di molte operazioni, Passa di tutto, dai cellulari alla droga, e arriva neri modi più disparati.

Nei primi giorni di agosto vi era scoppiato anche un incendio nel quale alcuni poliziotti penitenziari sono rimasti intossicati”, è quanto afferma il presidente Mimmo Nicotra, nella zona del carcere non erano presenti le maschere antigas e nonostante ciò gli agenti si sono dati da fare per spegnere l’incendio fino a sentirsi male.

“Chiederemo giusto riconoscimento al dipartimento dell’amministrazione penitenziaria nonostante a livello locale nessuna iniziativa è stata avviata per condurli in ospedale i quali si sono recati con mezzo proprio”.

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