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Siracusa vicenda IAS. La corte costituzionale potrebbe essere richiamata in causa

Il tribunale del riesame capitolino lo scorso 7 ottobre, ha esaminato la decisione del GIP del tribunale aretuseo di non applicare il decreto “SALVA IAS” emesso dal governo nazionale che, di fatto, ha interrotto l’attività del depuratore consortile di Priolo Gargallo.

Compito del tribunale della capitale, è quello di stabilire quale tribunale dovrà decidere relativamente ai ricorsi presentati dal governo stesso e dalle aziende più rappresentative del polo industriale siracusano.

Il caso giudiziario è iniziato oltre due anni fa dopo l’accusa dalla procura aretusea di disastro ambientale con il conseguente sequestro del depuratore.

Le parti in causa che si oppongono al pubblici ministeri siracusani sono: il Ministero dell’Ambiente, quello del Made in Italy e alcune società del polo industriale come ISAB (oggi Goi Energy), SONATRAC e VERSALIS.

Oltre alla legittimità del decreto nazionale la procura ha sollevato un ulteriore dubbio, quello se debba essere il tribunale del riesame di Roma o quello aretuseo ad occuparsi del caso.

E ciò comporterebbe un chiarimento della Corte Costituzionale.

La prossima udienza è fissata per il 17 ottobre prossimo.

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