Siracusa, Largo Xibilia: progetto e polemiche
L’approvazione del progetto per la modifica e sistemazione della piazza Xibilia in Ortigia (piazzale antistante l’Hotel Algilà) è oggetto di polemiche. Ad alimentarle è stato il presidente della circoscrizione Ortigia, Salvuccio Scarso, il quale si è fatto promotore di una petizione con la quale intende coinvolgere i siracusani per fare recedere l’amministrazione comunale dalla decisione assunta. La vicenda è legata al bando che il Comune ha fatto per uno studio di riqualificazione della piazzetta Xibilia, dove attualmente vengono parcheggiate le auto in maniera abusiva. L’impresa Algilà s’è aggiudicata il bando ritenuto migliore rispetto al progetto presentato da un’altra impresa. In buona sostanza, quell’area parcheggio sarà trasformata in una piazzetta, un belvedere sul mare, con panchine e altri arredi.
Per il presidente di Ortigia si tratta di uno “stravolgimento dei luoghi con una sostanziale modifica alla viabilità esistente con spostamento dell’attuale asse di Via Vittorio Veneto ed in considerazione che i relativi lavori stanno per iniziare. Nella petizione si chiede di sospendere il provvedimento autorizzativo dei lavori perché il progetto sarebbe volto solo a creare uno spazio antistante l’albergo da utilizzare in via esclusiva; l’asse viario della Via Vittorio Veneto verrà spostato più ad Est interrompendo la sua direttrice attuale e venendosi così a formare una curva; verranno a mancare almeno una quarantina di posti auto a discapito dei cittadini residenti e dei commercianti della zona.
Pronta la replica dell’amministrazione comunale che sostiene l’importanza della scelta di eliminare un parcheggio abusivo, che il prpogetto ha l’assenso della Sovrintendenza, mentre non verrà in alcun modo toccato l’asse viario di via Vittorio Veneto. Non solo, il Comune ha pronti altri progetti di riqualificazione di luoghi della città e in particolare di Ortigia, come nel caso del piazzale delle Poste, per il quale è stato presentato un progetto, bocciato però dalla Sovrintendenza ai beni culturali e dovrà, quindi, essere rielaborato.