Largo Scibilia, la Sovrintendenza: “Non si tocchi la Mastrarua”
“Non è ammessa nessuna deviazione del tracciato viario storico dell’antica “Mastrarua”. Questo si legge, tra le altre cose, nel parere rilasciato dalla Soprintendenza ai Beni culturali di Siracusa relativamente al progetto di riqualificazione di Largo Scibilia. In pratica, vengono condivise le ragioni che hanno portato alla protesta del Consiglio di Quartiere Ortigia nei confronti del progetto che prevedeva lo spostamento della Via Vittorio Veneto. Per i tecnici della Sovrintendenza, infatti: “Già in seguito di istruttoria aveva ampiamente rappresentato l’inderogabile necessità di immodificabilità dei tracciati viari storici e, specificatamente, di quelli di maggiore valenza come quello rappresentato dalla cd Mastrarua – oggi via Vittorio Veneto, la quale, così come esprime il toponimo, era un tempo l’arteria principale di Ortigia, lungo cui si svolgevano processioni, parate ufficiali e reali, luogo privilegiato della rappresentatività della città ed elemento fortemente identitario della memoria collettiva.
“Ancorché pleonastico – è scritto nel documento della Sovrintendenza – appare opportuno rammentare che la permanenza dei tracciati viari antichi, oltre ad essere il momento iniziale del mantenimento delle fronti che vi prospettano, rappresenta la base di partenza per la conservazione della città storica. Ciò in Ortigia assume un significato ancora più pregnante, in considerazione delle stratificazioni storiche che permeano il sito e della sopravvivenza dei tracciati viari di origine greca, romana e medioevale che, oltre a conferire attrattività internazionale in termini turistici, connotano il sito come uno dei maggiori documenti/monumenti viventi di topografia antica”.
“Solo grazie all’intervento e alle iniziative del Consiglio di quartiere si è evitato che si compisse un tale scempio – afferma il presidente della circoscrizione Ortigia, Salvuccio Scarso -, nel più assoluto silenzio di tutte quelle associazioni culturali e ambientaliste sempre pronte a difendere l’identità, la cultura e l’ambiente siracusano ma in questo caso assolutamente assenti”.