Caso Pillirina, per i Verdi “nessun risarcimento dovuto ad Elemata”
Gli ambientalisti non ci stanno e passano al contrattacco sostenendo che per l’annosa vicenda Pillirina la società Elemata non avrebbe nulla da pretendere dal Comune di Siracusa rispetto alle paventate richieste risarcitorie. La società «Elemata Maddalena», come si ricorderà, ha denunciato “inspiegabili e ingiustificati ritardi e omissioni” che hanno bloccato la realizzazione di un resort alla Pillirina, chiedendo un risarcimento ultra milionario di euro per “i gravissimi danni subiti”. L’area è sottoposta a vincolo di inedificabilità dopo che la Regione, nel 2011 ha deciso di istituire una riserva naturale terrestre. Il vincolo è stato rinnovato nel 2013 e scadrà nel mese di giugno prossimo. Una situazione che ha di fatto ”paralizzato” la realizzazione del progetto e ha visto defilarsi prima la «Four seasons» e poi la «Aman resorts».
Il marchese Di Grisy si è rivolto al tribunale per chiedere un risarcimento di 113 milioni e 708 mila euro alla Regione, al Comune e anche a 34 consiglieri comunali che approvarono nel dicembre del 2010 l’atto di indirizzo per la revisione del Piano regolatore e nell’agosto del 2011 il cambio di destinazione urbanistica delle aree nelle quali era prevista la realizzazione del resort. Per la società, come si evince dall’atto di messa in mora le azioni del Vermexio, dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente e dei consiglieri “hanno assunto il carattere giuridico del dolo e della colpa grave” violando ”le più elementari e doverose regole di condotta amministrativa”.
“Credo che questa strategia intimidatoria portata avanti dai pochi “amici” dell’Elemata non ha solide basi sulle quali poggiarsi – ha ribattuto il coordinatore del movimento Verdi di Siracusa, Peppe Patti, che ribadisce “il concetto purtroppo in base al quale il diritto si acquisisce con la concessione o con l’autorizzazione a costruire, dispositivi di cui l’Elemata è priva e che consente all’Amministrazione Comunale e al Consiglio Comunale di agire in totale libertà senza incorrere nel rischio di un risarcimento, né pregresso né futuro”.