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Omicidio Corallo, confermata in appello la condanna per Micalef

La Corte d’Assise d’Appello ha confermato la sentenza di condanna a 10 anni di reclusione, inflitta in primo grado a carico di Francesco Micalef, il ventiquattrenne siracusano, che doveva rispondere dell’omicidio del diciannovenne siracusano Eugenio Corallo, avvenuta il 24 aprile del 2013, al culmine di un litigio. La Procura Generale dio Catania aveva insistito per la conferma della condanna irrogata un anno fa dal Gup del tribunale, Vincenzo Panebianco a conclusione del processo che si è celebrato con il rito abbreviato.

I giudici del secondo grado hanno accolto appieno la richiesta avanzata dal rappresentante della pubblica accusa, accogliendo anche l’istanza di un risarcimento dei danni a favore delle parti civili costituite, la madre e la sorella della vittima, con il patrocinio dell’avvocato Antonio Failla.

I legali difensori del Micalef, avvocati Matilde Lipari e Alessandro Greco, avevano puntato su un ulteriore sconto di pena dopo che in primo grado era stata rigettata la richiesta di derubricazione del reato da omicidio preterintenzionale aggravato a eccesso colposo di legittima difesa e per tale motivo, l’applicazione del minimo della pena a carico del proprio assistito.

La vicenda, come si ricorderà, si è consumata alle palazzine Palano del viale Tica a Siracusa. Intorno alle ore 16.30 i due si sono incontrati per un appuntamento che in precedenza avevano preso. Dopo essersi allontanati da un gruppo di ragazzi che si trovava nei pressi, fra Micalef e Corallo sarebbero volate parole grosse. Nel breve volgere di qualche minuto, dalle parole si sarebbe passati ai fatti e, secondo quanto riferito da alcuni testimoni, l’imputato avrebbe sferrato un colpo di casco alla tempia della vittima, che, crollata al suolo priva di sensi, è stata poi soccorsa dagli amici e trasportato in ospedale, dove è rimasta in agonia per diversi giorni prima di spirare.

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