Siracusa Risorse: in scadenza la convenzione
Si approssima al 30 giugno, la scadenza della convenzione tra la Ex Provincia Regionale di Siracusa ora libero consorzio comunale e la società in House Siracusa Risorse, ma ad oggi non si ha notizia certa del rinnovo della convenzione ne per quanto sarà rinnovata.
Il nervosismo ha invaso i 104 lavoratori della società in house, i quali oltre a non intravedere un futuro certo per la loro attività, sono giornalmente tormentati da “gufi” che sia all’interno che all’estreno di Siracusa Risorse godono a seminare smarrimento tra i lavoratori.
Di certo c’è, che la Filcams CGIL da oltre 20 giorni ha chiesto di essere ricevuta dal Commissario Corso e dai vertici di Siracusa Risorse, per avere chiarezza rispetto al percorso della società in house, anche alla luce del problema connesso al pateracchio del governo Crocetta sull’assenza di una legge sulle ex provincie regionali, che rischia in assenza di risposte celeri risposte legislative di metter in crisi l’intero comparto.
Non è altrettanto chiaro cosa realmente sta mettendo in campo il management di Siracusa Risorse s.pa. rispetto alla possibilità, in forza della convezione, di poter accedere anche se nei limiti del 20% a servizi da offrire a terzi per incrementare le entrate della società e supplire quindi alle ristrettezze economiche cui è costretto l’azionista pubblico unico della società in house.
Dichiarazione di Stefano Gugliotta segretario della Filcams CGIL Siracusa: “ Siracusa Risorse paga l’assenza di un piano industriale che la Filcams CGIL chiede da oltre 4 anni inascoltata; solo con l’avvento del commissario Ortello, Siracusa Risorse ha paventato un possibile piano di espansione della Società In House, ma ad oggi tutti i programmi restano sulla carta . L’unico piano che è stato presentato e abortito sul nascere,è stato quello di ipotizzare un cambio di contratto del settore diserbo magari finalizzato ad una esternalizzazione del ramo d’azienda, tutto il resto resta lettera morta. Ci risulta che il Commissario Corso ha da tempo chiesto ragioni alla Società In House, del mancato avvio del servizio di verifica delle caldaie espressamente previsto nella convenzione, che oltre a poter dare respiro occupazionale ai sette lavoratori a suo tempo impiegati nella cooperativa, oggi potrebbe dare anche un notevole afflusso di liquidità alla società in house per almeno € 150.000 annui, alla società che non ha corrisposto gli aumenti contrattuali previsti e mette in serio dubbio la possibilità di corrispondere puntualmente la 14 mensilità ai lavoratori.
In assenza di una convocazione della Filcams che dia certezza ai lavoratori sul futuro della società in house, non esiteremo a chiedere l’intervento della Prefettura perché in ballo ci sono 104 famiglie che non possono stare a guardare un management che da troppo tempo immobilizza la società in house.”