Siracusa, estorsione a panificio: iniziato il processo
Sono comparsi ieri mattina dinanzi al Gup del Tribunale di Catania, Flavia Panzano, i due presunti autori di un’estorsione ai danni dei titolari di un panificio di viale Zecchino a Siracusa. Davide Pincio, assistito dall’avvocato Junio Celesti, e Maurizio Bianchini, difeso dall’avvocato Salvatore Leotta, erano stati, infatti, ammessi al rito abbreviato con il consenso del pubblico ministero Alessandro La Rosa.
Nel corso dell’udienza di ieri i due imputati hanno rilasciato dichiarazioni spontanee. Pincio, in particolare, ha sostanzialmente confermato gli addebiti che gli erano stati mossi, addossandosi la responsabilità della pretesa in denaro ai danni dei titolari del panificio e cercando ancora una volta di scagionare Bianchini dalle accuse che, invece, il pubblico ministero ha inteso mantenere intatte. Bianchini per parte sua, come Pincio ha rigettato l’accusa di appartenere ad alcuna organizzazione malavitosa. Ha respinto anche l’accusa di estorsione, sostenendo che in quella circostanza aveva fatto di tutto per prodigarsi a favore delle vittime del pizzo.
Secondo la tesi sostenuta dell’accusa, il Bianchini avrebbe svolto il ruolo del cosiddetto “amico buono”, facendo da tramite tra le vittime dell’estorsione e Davide Pincio, presunto nuovo reggente esterno del clan mafioso “Santa Panagia”, che aveva preso di mira il panificio di viale Zecchino, per farsi consegnare dai suoi titolari un’ingente somma di denaro, inizialmente ammontante a oltre dodicimila euro. Lo stesso Pincio avrebbe posto in essere una serie di atti intimidatori nel periodo a ridosso delle scorse festività natalizie.
Il processo è stato adesso aggiornato al 15 settembre prossimo, quando toccherà al rappresentante della pubblica accusa discutere e avanzare le proprie richieste a carico dei due imputati e ai difensori esporre le proprie arringhe.