Siracusa, sit in dei pensionati in Prefettura
“Garantire la tutela dei diritti dei pensionati, attraverso la restituzione dei soldi ingiustamente trattenuti, in modo da ripristinare un diritto e contribuire alla ripresa dei consumi”. E’ questo, in sostanza, il messaggio contenuto in una lettera che i segretari generali provinciale di Spi Cgil Valeria Tranchina, Fnp Cisl Sebastiano Spagna, Uil Pensionati Sergio Adamo, sottoscritta anche dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Paolo Zappulla, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò, hanno consegnato questa mattina, al termine del sit-in convocato in piazza Archimede, al prefetto di Siracusa, Armando Gradone.
Una folta delegazione di pensionati siracusani stamattina, infatti, ha manifestato con un sit-in davanti la Prefettura per esprimere le proprie preoccupazioni nei confronti dei recenti provvedimenti adottati, senza il confronto richiesto dai sindacati, dal Governo Renzi in materia di pensioni e di welfare.
“I pensionati chiedono di sanare questa pesante discriminazione e ingiustizia – hanno dichiarato Tranchina, Spagna e Adamo – Al Prefetto abbiamo voluto fornire, come elemento di valutazione, l’impatto che tale sentenza ha sui pensionati. Infatti, a fronte di un dato complessivo di pensionati in Sicilia pari a 747.311, risultano interessati all’applicazione della sentenza n. 70 del 10 marzo 2015 della Corte Costituzionale ben 135.116 titolari di pensioni, di cui migliaia sono iscritti alle tre categorie di Cgil, Cisl, Uil pensionati”.
“Abbiamo chiarito – hanno continuato i tre segretari di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Pensionati – le preoccupazioni per il provvedimento adottato dal Governo nei giorni scorsi, che lede il diritto dei pensionati, non dando esecuzione piena alla sentenza della Corte Costituzionale”.
I sindacati durante l’incontro hanno dunque ribadito le richieste da trasmettere al governo nazionale, di “un confronto sui provvedimenti dopo la sentenza della Corte, e sulla modifica della legge Fornero per consentire a coloro che hanno maturato i requisiti prima della riforma, di andare in pensione, con la reintroduzione di forme di flessibilità di uscita dal mondo di lavoro, che potrebbero pure facilitare il turn over e l’occupazione giovanile; una riduzione della pressione fiscale sul lavoro e sulle pensioni, l’estensione del bonus di 80 euro anche ai pensionati e gli incapienti…”.