Augusta, rito abbreviato per l’insegnante presunto pedofilo
E’ ricorso al rito abbreviato Giuseppe Abbate, il 50enne insegnante di religione augustano, arrestato il 5 giugno scorso dai poliziotti della squadra mobile della Questura di Siracusa, perché accusato di atti sessuali ai danni di due minori stranieri, immigrati. La richiesta è stata avanzata dal legale difensore, avvocato Puccio Forestiere, e si è di fatto in attesa della fissazione dell’udienza dinanzi al Gup del Tribunale di Catania. La Procura distrettuale di Catania aveva già concluso le indagini e chiesto di processare il docente megarese con il giudizio immediato, ed era stata già fissata la data del processo dinanzi al Tribunale di Siracusa, bloccato proprio per l’ammissione dell’imputato al rito alternativo grazie al quale può puntare allo sconto di un terzo della pena.
Come si ricorderà, l’uomo, in sede di convalida dell’arresto al cospetto del Gip del Tribunale aretuseo, ha sostanzialmente ammesso le proprie responsabilità anche perché colto nella flagranza del reato dai poliziotti, che sono piombati nella sua abitazione di Augusta. Il docente si è detto molto provato e dispiaciuto da quanto accaduto. Per l’accusa, Abbate avrebbe approfittato del suo ruolo di tutore dei minori per adescare i ragazzini ai quali avrebbe offerto dai venti ai cinquanta euro per ogni prestazione a cui si sottoponevano. Accuse confermate dal minore che è stato interrogato due mesi fa a Roma e il cui riscontro è avvenuto giovedì pomeriggio con il blitz dei poliziotti nell’abitazione dell’insegnante, dove è stato colto in flagranza di reato insieme con due ragazzini stranieri in atteggiamento inequivocabile.