Siracusa, paventati due cambi di casacca in Consiglio comunale
Il solleone da sempre è stato protagonista della vita politica. E sarà settembre il periodo in cui anche tra i banchi del consiglio comunale siracusano altri due consiglieri potrebbero cambiare casacca. Secondo indiscrezioni, confermate da fonti autorevoli all’interno del Partito Democratico, Salvo Sorbello e Gaetano Firenze sarebbero in procinto di passare, armi e bagagli, tra e file del Pd e precisamente nella corrente che fa capo a Pippo Zappulla e Bruno Marziano, abbandonando le vecchie rispettive “famiglie”. Sui motivi del ”passaggio” nulla è dato sapere, ma i due da qualche tempo hanno dato segnali “d’intolleranza”, mentre sull’equilibrio politico non ci sono dubbi che il gruppo Zappulla-Marziano si rafforzerebbe, sia numericamente, sia dal punto di vista del peso politico all’interno del Vermexio.
La pratica delle “giravolte” ha un autorevole riferimento in Agostino Depretis, nel suo sempre attuale discorso di Stradella di fine Ottocento, dove voltafaccia e cinici zig zag vengono accettati e promossi perché “I partiti politici non si debbono fossilizzare né cristallizzare”. Un alibi insidioso, che oggi è divenuto una ripetitiva chiacchiera retorica. Sottilmente autoritaria, come affermerebbe Gilles Deleuze. Persino il “Partito della nazione”, libera, ed errata interpretazione, di uno scritto di Alfredo Reichlin, è solo un contenitore di potere senza ideali e porto metaforico per l’attracco di tutti gli opportunismi. Altro che Razzi, Scilipoti e Compagnia, la cui azione, alla luce dei mille cambi di casacca appare la norma, così come timida e assai meno “professionale”. Ma non è il nostro caso, ovviamente. Qui si tratta di piccolo cabotaggio politico, ma non si sa mai come può andare a finire in vista di elezioni per il parlamentino regionale si vedrà.
A fare le spese dell’attuale degenerazione è la sinistra, o pseudo tale, cui per sopravvivere, viene richiesto d’assumere le sembianze del “camaleonte” innamorato, come per i temi del lavoro che non c’è, la questioni istituzionali, la tutela dell’ambiente, la gestione degli appalti, il Pil che non cresce e tanto altro ancora di scomodo.
C.A.