Caso Versalis, la Procura emette otto avvisi di garanzia
La sospensione messa in atto dalla Versalis da qualsiasi attività nel proprio stabilimento nei confronti della società appaltatrice Xifonia, ancora prima degli esiti dell’inchiesta giudiziaria sulla tragedia di Michele Assente e Salvatore Pizzolo, all’interno della zona industriale siracusana, contrae i sospetti di una possibile condizione non rispettata sull’impiego dei due operai nelle operazioni di controllo della condotta dei rifiuti industriali, dove hanno perso la vita, i due operai, così come alcuni dei sindacalisti avrebbero a caldo denunciato, subito dopo la tragedia ai microfoni delle Tv intervenute nel piazzale della portineria Nord, che è l’entrata “condominiale” per le diverse aziende che operano in quell’aria. Negli ambienti industriali le voci che si rincorrono sono che la Versalis non ha messo in atto una condanna, ma si parlerebbe di una decisione che pare intercalare necessariamente un risvolto giuridico obbligato e collegato al contratto di capitolato dell’appalto e dovuto all’applicazione o meno di norme dettata dal disciplinare di sicurezza da applicare senza alcuna deroga.
È sacrosanto l’atto dei sindacati nel chiedere a Versalis un immediato passo indietro e diretto a scongiurare l’epilogo che costringe le ditte in crisi, come nel caso, a provvedimenti di tagli al personale, ma l’azienda del Gruppo Eni potrebbe avere preso una decisione dettata da fatti contingenti legati agli obblighi contrattuali dell’appalto, nei vari risvolti giuridici collegati e da raffrontare con le indagini in corso da parte della magistratura inquirente.
E pochi minuti la notizia che la Procura della Repubblica di Siracusa ha emesso otto avvisi di garanzia tra i vertici aziendali e i responsabili della sicurezza della Xifonia e della Versalis.
Concetto Alota