Siracusa, vittime della strada: domenica partita del cuore
La morte in incidenti stradali provocati dalla guida in stato di ebbrezza o di alterazione da sostanze stupefacenti costituisce una delle più alte cause di mortalità tra i giovani sotto i trent’anni. Secondo l’Asaps, (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale) guardando allo scorso anno la situazione su questo fronte sembra peggiorata: il solo mese di agosto ha visto 113 casi di pirateria grave, con 23 morti e 110 persone ferite. Nello stesso mese del 2014 gli episodi significativi furono 78 e i morti meno della metà, otto in tutto.
La questione sarà affrontata nelle prossime settimane dalle Commissioni Trasporti e Giustizia della Camera che esamineranno l’introduzione del reato di omicidio stradale, sulla base della proposta licenziata dal Senato a fine luglio. Il tema, molto sentito a Siracusa, scossa solo pochi anni fa dall’uccisione, in un incidente provocato da un automobilista ubriaco e drogato dei giovani universitari Claudio Caruso e Gabriele Chierzi, sarà ricordato attraverso l’iniziativa voluta da amici dei due giovani e dai dipendenti della Soprintendenza BB.CC. AA. di Siracusa.
A Claudio e Gabriele e alle tante vittime della strada che sono ancora in attesa di giustizia è dedicata la 1° Partita del Cuore, incontro di Calcio a 5 con squadre a ranghi misti, che avrà luogo domenica 20 Settembre 2015, ore 20.30 alla Cittadella dello Sport di Siracusa.
“Tutti in campo, – spiegano gli organizzatori – per tenere alta l’attenzione sul disegno di legge che prevede l’introduzione di pene certe e più adeguate a sanzionare la condotta di chi si pone alla guida di autovetture o motocicli sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o alcoliche provocando incidenti mortali o con lesioni gravissime. Purtroppo, – continuano – molti hanno scoperto che scappare conviene, perché anche se si viene identificati, se questo avviene successivamente non si può essere sottoposti a test su alcol e droga e alla fine tra patteggiamenti e sconti di pena la condanna media è attorno ai due anni! Ne risulta quindi, nonostante la loro evidente gravità, – concludono – che sempre più spesso tali
reati diventino di fatto di “serie B”, contribuendo ad alimentare il clima di impunità che da anni caratterizza tali episodi”.