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Evento privato alle Latomie: critiche da Progetto Siracusa

Nel giorno in cui, condivisibilmente, il governo nazionale eleva i musei e i siti culturali al grado di servizi pubblici essenziali, prendo spunto dalle foto comparse su un noto social network, ed ivi oggetto di una vivace polemica, per provare ad avviare una più ampia riflessione sulla corretta gestione e fruizione dei beni culturali a Siracusa.

Non mi interessa affatto commentare, positivamente o negativamente, il singolo episodio. Anzi, mi auguro che la festa di compleanno svoltasi nelle Latomie, e raffigurata nelle foto, sia stata un successo e che gli invitati si siano molto divertiti; conosco l’azienda che ha pubblicato le foto a scopo pubblicitario e so che è una delle più serie ed apprezzate nel settore del catering e sono convinto che chi gestisce quelle Latomie (che sembrano essere quelle del Casale) ha pieno titolo per organizzarci feste e ricevimenti.

Mi chiedo, però, in linea generale, se sia corretta la scelta di consentire che i siti culturali, soprattutto se di proprietà pubblica, siano utilizzati da privati a fini commerciali e speculativi.

Una cosa, ad esempio, è l’affidamento in gestione delle Latomie ad Italia Nostra, ente senza fini di lucro che ne ha assicurato una costante ed apprezzata apertura al pubblico e con gli introiti ha coperto solo le spese; ben altra cosa è affidare, pur legittimamente, lo stesso sito in concessione a soggetti privati che, direttamente o indirettamente, lo affittano per cene e ricevimenti a 9.500 euro (oltre IVA) a sera e lo tengono chiuso al pubblico gran parte del tempo. Tanto varrebbe, allora, che l’ente pubblico lo affitti direttamente ed incassi in prima persona l’interessante sommetta giornaliera !

Noi di Progetto Siracusa continuiamo a non essere affatto sicuri che quella intrapresa dalle amministrazioni locali, ed in particolare dal Comune di Siracusa (e, per evitare ogni equivoco, ripeto che le foto non riguardano siti comunali, ma sono solo esemplificative del problema, mettendo ben in risalto i pro ed i contro delle diverse soluzioni) sia la scelta più consona alla dignità, quando non alla sacralità, dei luoghi di pregio e più coerente con gli obiettivi della gestione e della fruizione pubblica dei beni culturali.

Credo che sarebbe utile se su tale tema, centrale per il futuro sviluppo di Siracusa, potesse aprirsi un dibattito serio e privo di pregiudiziali ideologiche, anche per offrire al nuovo Soprintendente, al quale vanno i migliori auguri di buon lavoro, un valido contributo di idee, certamente utile alla delicata ed essenziale funzione che ha iniziato a svolgere nella nostra città.

Ezechia Paolo Reale

Progetto Siracusa

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