Pachino, aperta una verifica sulla regolarità degli appalti
L’Autorità Nazionale Anticorruzione accoglie le segnalazioni del Deputato Regionale Giuseppe Gennuso sulle irregolarità di alcuni affidamenti del Comune di Pachino e apre la relativa l’istruttoria. L’Ufficio Vigilanza Servizi e Forniture dell’ANAC conferma l’avvio dell’istruttoria per verificare gli affidamenti diretti per tre mesi del servizio idrico e fognario all’impresa individuale Garofalo Salvatore per un valore complessivo di 685 mila 948 euro.
Rispetto alle procedure segnalate dal Deputato Regionale nel mese di agosto, l’ANAC “osserva che un siffatto modus operandi, vale a dire l’assenza di procedura di affidamento e l’invito formale rivolto sempre alle medesime imprese, altera il contesto di rigore e di formalità entro cui la competizione deve svolgersi nel rispetto dei principi del Trattato. Ciò assume maggiore rilevanza alla luce delle cointeressenza economiche esistenti tra Ignazio Bruno, fratello del sindaco e Carlo Garofalo, fratello dell’affidatario della gestione del contratto, secondo quanto asserisce l’esponente”.
L’Anac ha dunque ufficialmente chiesto al sindaco Roberto Bruno a far pervenire una relazione dettagliata, corredata di tutti i documenti utili, per chiarire la sua posizione e le modalità di affidamento del sopra citato servizio.
“Si tratta di un atto gravissimo- afferma il Deputato Regionale Giuseppe Gennuso- che avevamo già segnalato alla città. Adesso abbiamo avuto dall’Autorità Nazionale Anticorruzione la conferma che si tratta di affidamenti sospettiche devono essere chiariti. Aspettiamo di sapere come il sindaco Bruno giustificherà il suo operato, che per l’ennesima volta lascia intravedere gravi parzialità e illegalità. La città di Pachino merita onestà e trasparenza amministrativa e questa amministrazione si sta dimostrando incapace di garantirla”.
MA IL SINDACO BRUNO REPLICA: “SOLO FANDONIE”. «Ringraziamo il deputato Gennuso per contribuire ad approfondire l’attività di questa amministrazione: i suoi interventi ci consentiranno di operare col massimo di trasparenza e legalità». A dichiararlo è stato il sindaco, Roberto Bruno, che risponde alle superflue e prevedibili polemiche sollevate, ancora una volta, dal deputato regionale Pippo Gennuso. «Che sia chiaro – ha detto il primo cittadino -, non esiste alcuna indagine, anche se è quello che vuol far capire strumentalmente qualche deputato. Gennuso ha inviato una istanza all’Anac, Autorità nazionale anticorruzione, e la stessa ha scritto agli uffici comunali per avere chiarimenti. E gli uffici, prontamente, stanno preparando una dettagliata relazione per meglio chiarire quanto accaduto. Giusto per ricordarlo al deputato Gennuso, ribadisco che questa amministrazione ha dovuto prendere in carico gli impianti idrico, fognario e di depurazione ad una settimana dall’insediamento, a causa del fallimento della Sai 8. Così il costo del servizio, non essendo stato gestito dal comune, non era previsto in bilancio né esistevano capitoli specifici e per garantire la continuità indispensabile ed essenziale del servizio è stata adottata una ordinanza contingibile ed urgente e individuata una ditta, risultata l’unica in grado di rispettare i requisiti stabiliti dalla legge. Ovvero, doveva essere in regola con i contribuiti previdenziali ed assicurativi, doveva rispettare le maestranze che operavano con Sai8: tutti requisiti che possiede la ditta in questione che, oltretutto, era l’unica nel territorio che collaborava già da anni con Sai 8. Non solo, c’è stato pure un risparmio nei costi di gestione, rispetto alla proposta fatta dalla stessa Sai 8 per il periodo dell’estate 2014. Dopo l’approvazione del bilancio 2014, avvenuto a novembre, e l’istituzione dei capitoli, è stato prorogato il servizio all’unica ditta che avrebbe potuto gestirlo. Dunque, nessun mistero e tutto trasparente, legale ed anche funzionale, a dispetto di chi sperava nel disastro. Invito il deputato Gennuso, anziché perdere tempo a fare viaggi a Roma (è un deputato regionale e non un componente del parlamento nazionale) a raggiungere invece Palermo e mettersi a lavorare all’Ars anziché andare in giro per i paesi a scoprire, di tanto in tanto, l’acqua calda. Come già accaduto in passato, quando le sue menzogne hanno solo fatto perdere tempo agli enti interessati (vedesi, per ultimo, l’allarme fogna su Marzamemi che, dalle analisi dell’Arpa, è risultato solo una burla del buontempone Gennuso).
Per Pachino ci preoccupiamo noi, ma non senza ringraziare vivamente Gennuso per la possibilità che ci sta dando di lavorare con maggiore trasparenza e sempre più legalità».