Il debito all’Open land sarà corrisposto dopo il sì al bilancio
Il Comune di Siracusa ha chiesto ai legali della società Open Land di attendere ancora qualche settimana prima dell’esecuzione materiale del pagamento del risarcimento di 2 milioni e 850 mila euro, come disposto dalla sentenza del consiglio di giustizia amministrativo di Palermo, emessa il 17 settembre scorso. Si tratta del contenzioso amministrativo tra l’azienda e l’ente pubblico per il ritardo nel rilascio delle autorizzazioni alla costruzione del centro commerciale in fase di allestimento e ormai prossimo all’inaugurazione nel quartiere fieristico del rione Epipoli. Il comune di Siracusa avrebbe dovuto già fare fronte a questa prima parziale sentenza procedendo all’erogazione dell’indennizzo nei confronti della società ricorrente.
L’ingegnere Emanuele Fortunato, dirigente del settore Pianificazione ed edilizia privata, ha spiegato, nella nota in questione, che sono in corso di svolgimento gli ultimi adempimenti burocratici, necessari prima di operare il versamento della somma. “Non c’è dubbio che dobbiamo dare seguito alla sentenza del Cga – afferma l’assessore al Bilancio, Gianluca Scrofani – Ma è altrettanto pacifico che dobbiamo rispettare la procedure che ci impone, prima di liquidare i debiti fuori bilancio, l’approvazione dello strumento finanziario consuntivo e quello di previsione. E’ scaduto il termine dei trenta giorni entro i quali dovevamo corrispondere la somma, calcoleremo gli interessi che nel frattempo matureranno e che non dovrebbero superare i ventimila euro”.
Il pagamento del debito, quindi, è subordinato all’approvazione del bilancio del comune, che dovrebbe andare in aula entro i primi quindici giorni del mese di dicembre. “Siamo costretti ad agire in questo modo – continua Scrofani – perché è la Corte dei conti che ce lo impone. E’ certo, comunque, che il riconoscimento di questo debito fuori bilancio, come degli altri, sarà calendarizzato il primo giorno utile successivo all’approvazione dello strumento di programmazione finanziaria”.