Noto, il Comune si dota della tassa di soggiorno e relativo regolamento
Com’era logico attendersi non sono mancate le scintille ieri in seno al civico consesso netino che in seduta di prosecuzione alla sera precedente aveva altri due punti all’ordine del giorno da trattare. Il primo, quello sulla tassa di soggiorno approvato, sia negli emendamenti modificati, che nell’atto per intero, con 11 si, 1 astenuto (Figura) e 5 no ( Cutrali, Bosco, Pagano, Veneziano e Trombatore). Approvato, dopo che la minoranza in blocco era uscita dall’aula, anche il punto su “Ricognizione e razionalizzazione delle partecipazioni societarie”, che dopo la lettura del verbale della Seconda Commissione consiliare, che espimeva parere favorevole all’unanimità, ed il breve intervento del Sindaco, vedeva 10 si ed una astensione, quella del Presidente del Consiglio Corrado Figura. Ma l’attenzione, anche dei presenti in aula per assistere ai lavori, era tutta per la questione “tassa di soggiorno” la cui scelta veniva subito motivata dal Sindaco nel suo primo intervento: “Questa tassa rappresenta un’opportunità. É innegabile che la presenza di turisti aumenta le spese, pertanto questa somma ci darebbe l’opportunità, con il reinvestimento nel settore, di migliorare i servizi. Studiate le modalità secondo la capacità e le caratteristiche della recettività abbiamo pensato di far versare, trimestralmente, la somma dalle strutture al Comune. Un’apposita Consulta si occuperà poi di valutare come e quando spendere questi soldi. La tassa ha un costo differente che varia sia dalla struttura in cui si alloggia, sia dal periodo dell’anno (nei mesi di gennaio, febbraio e novembre è ridotta del 50%) e sia in casi particolari (assistenza a malati, etc). A chi avanza perplessità sul rischio di veder “scappare i turisti nei vicini centri” rispondo che le esperienze dei Comuni che hanno introdotto la tassa di soggiorno sono tutte positive e riferiscono di un sensibile aumento di presenze”. Fatte le premesse con qualche particolare sul regolamento iniziava la serie di interventi; Scatà chiedeva chiarimenti sul controllo ritenendo non semplice, per esperienza, proprio la gestione della cassa. Veneziano, opponendosi totalmente alla sua istituzione, ne spiegava i motivi a tutela del turista “non una vacca da mungere, per poter consentire strategie di marketing fatte da gite degli Amministratori. È una scelta politica e per me la tassa è penalizzante”. Era la volta del consigliere Pagano, operatore nel settore turismo per professione, che argomentava dettagliatamente il suo “no alla tassa” scagliandosi, senza mezze misure, non tanto sul Sindaco quanto sui suoi collaboratori a suo dire incapaci di attuare strategie corrette e soprattutto fruttuose ed avanzando proposte piuttosto legate a gabelli sui bus turistici, “la cui presenza è costante durante tutto l’anno”,e non sul singolo turista; investire sulle aree esterne alla città, attrezzarle e collegarle con mezzi propri per decongestionare il traffico nei periodi clou, insomma, a suo dire “dare alla città servizi che prima non aveva”. Gli rispondeva il consigliere Aldo Tiralongo: “Ho ascoltato con interesse il collega Pagano, operatore del settore, ma pensavo che lei portasse altri argomenti che motivassero in maniera più chiara il suo diniego alla tassa. Inoltre sul pericolo della riduzione del flusso turistico io vorrei portare solo l’esempio di Ragusa che dopo l’introduzione ha avuto 20 mila presenze in più”. Arrivava poi anche il no del consigliere Bosco che portava in aula la sua esperienza personale di gestore di un b&b e che quindi non si trovava d’accordo ad aumentare la tariffa ai propri clienti “piuttosto la pago di tasca mia”, ha affermato con forza precisando che la Città deve ancora crescere in termini di servizi ed offerta al turista, “questa tassa, adesso, è sbagliata”. Riprendeva la parola il Sindaco, dopo aver ascoltato le motivazioni altrui, snocciolando alcuni dati, un +70 nelle attività presenti in città, ed una crescita sotto gli occhi di tutti, ed uscendo un pò dalle righe dichiarava: “È vergognoso che mi si accusi di diminuire il turismo, facciamoci del male! Tutti sappiamo di come siano diminuiti gli introiti per i Comuni dallo Stato e da quanto siano praticamente inesistenti quelli Regionali, noi vogliamo finanziare il turismo con la tassa così da poter impiegare i soldi comunali in servizi per la comunità”. A tali nuove puntualizzazioni rispondeva Veneziano: “Questa tassa ricade sui nostri imprenditori; noi proponiamo un’altra strada: il risparmio. Noi siamo contrari alla tassa e ne siamo orgogliosi”. E Pagano che tornava sulle storture rilevate nella promozione turistica di questa Amministrazione: “Che ci siamo andati a fare in Giappone se poi non abbiamo le strutture per ospitare il turismo giapponese che ha dei parametri ben precisi ?”. Insomma con un evidente dissonanza di pareri si andava al voto che, a maggioranza, alla fine ha deciso per il “si alla tassa di soggiorno”.
Emanuela Volcan