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Centro commerciale Fiera del sud: il Tar sospende la conferenza dei servizi

E’ stata sospesa la convocazione della conferenza dei servizi, prevista per quest’oggi, per affrontare la questione relativa all’apertura del centro commerciale realizzato nel rione Epipoli, che nei fatti ha aperto i battenti già a partire dal 30 novembre scorso.

Il decreto è stato emesso, nella giornata di ieri, dal presidente del Tar di Catania, Antonio Vinciguerra, che ha accolto il ricorso inoltrato dall’avvocato Andrea Scuderi, in rappresentanza delle società “Emmea srl” e “Commercial Hub srl”. Ricorso che tendeva a ottenere dal tribunale amministrativo regionale l’annullamento della convocazione della conferenza dei servizi che avrebbe dovuto affrontare la questione, relativa alla proroga dell’autorizzazione commerciale per l’apertura del centro commerciale nell’area in cui sorgeva la fiera del sud. Nel motivare il decreto, il presidente ha fatto riferimento al profilo del “fumus boni iuris” e al fatto che vi sia grave pregiudizio del provvedimento “laddove disconosce la validità dell’autorizzazione in capo alle società ricorrenti, benché ne consenta l’attività di fatto (riguardo alla quale è comunque stata preannunciata la sospensione)” e che tale “disconoscimento ha quale conseguenza immediata il venir meno della validità dei contratti d’affitto commerciale stipulati, di vitale rilevanza economica per Emmea e Commercial Hub, determinando quindi un danno non restaurabile nelle more della convocazione della camera di consiglio per la valutazione della domanda di tutela cautelare”.

La vicenda è legata alla convocazione della conferenza dei servizi da parte del Comune di Siracusa, alla quale avrebbero dovuto partecipare i rappresentanti dell’assessorato regionale alle attività produttive, del libero consorzio comunale (già Provincia regionale di Siracusa) e la camera di commercio del capoluogo proprio per affrontare il nodo relativo all’autorizzazione all’apertura del centro commerciale, per la quale era stata chiesta l’applicazione della legge regionale numero 28 del 1999, che, nei fatti, fa emergere la considerazione che la normativa regionale in materia di autorizzazioni commerciali è difforme e contrastante con i principi che informano la normativa comunitaria in materia di libera concorrenza.

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