Melilli, la Cassazione annulla la condanna di Sorbello e Cannata
La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la condanna inflitta in secondo grado a carico del sindaco di Melilli, Pippo Cannata e di quattro consiglieri comunali, Pippo Sorbello, Nuccio Scollo, Salvatore La Rosa e Sebastiano Gigliuto. La suprema corte non ha ancora reso nota la formulazione dell’annullamento che potrebbe essere per sopraggiunta prescrizione del reato del quale erano accusati tutti gli imputati. Intanto, i legali di Pippo Sorbello stanno studiando la legge Severino, quella applicata nei suoi confronti con la sospensione dalla carica di parlamentare regionale per avere subito anche in secondo rado la condanna a quattro mesi di reclusione, per comprendere se Sorbello possa riottenere il seggio a Sala d’Ercole. A sua volta, il deputato di Forza Italia, Edy Bandiera ha dato mandato ai legali di fiducia per approfondire il caso e comprendere se la sentenza della Cassazione possa costituire per lui, motivo di perdere quel seggio oppure vi siano i presupposti per confermare la sospensione del parlamentare concorrente.
La Suprema corte che ha annullato la condanna di Sorbello, del sindaco Cannata e degli altri tre consiglieri comunali, quest’ultimi difesi dall’avvocato Massimo Milazzo. La vicenda giudiziaria, come si ricorderà, riguardava la stampa di un opuscolo informativo intitolato “Novanta buoni motivi per votarci”, deliberata dalla giunta melillese, dell’allora sindaco Sorbello, in prossimità delle elezioni amministrative del maggio 2007. Fu sporta una denuncia con la quale Sorbello, Cannata e gli altri attuali consiglieri comunali sono finiti nel mirino della magistratura siracusana, processati e condannati per abuso d’ufficio nei due gradi di giudizio.