L’autopsia non chiarisce le cause della morte della 63enne
Nemmeno l’autopsia ha chiarito i dubbi sulle cause della morte della donna di 63 anni, il cui cadavere è stato ritrovato lunedì scorso, nella propria abitazione di via Padova a Siracusa, dopo una ventina di giorni dal suo decesso.
L’esame autoptico è stato eseguito ieri mattina all’obitorio del cimitero, dove è stato trasportato subito dopo il rinvenimento. Il medico legale, Francesco Coco, che ha avuto specifico incarico dal pubblico ministero Davide Lucignani, ha constatato la quasi impossibilità di venire a capo della situazione. Il cadavere, infatti, si trova in avanzato stato di decomposizione mentre il collo e il volto sono scarnificati. Occorrerà, quindi, eseguire ulteriori analisi di laboratorio, per avere la possibilità di stabilire, in maniera quanto più aderente alla realtà, le cause del decesso della 63enne Filomena Fornì. Si attende, quindi, l’esame istologico per comprendere se la donna sia morta a causa di un’insufficienza respiratoria o se a causa dell’asfissia meccanica, dovuta all’azione di terze persone.
L’attività della squadra mobile della Questura di Siracusa si sta incentrando sulla ricerca di persone che siano state vicine alla donna, in particolare alcuni suoi lontani parenti. Gli investigatori non si sbilanciano ma al momento la tesi privilegiata sarebbe quella della morte per cause del tutto naturali per profilare un classico dramma della solitudine.