Lo Giudice: “Il cuffarismo di Pippo Basso, solo un’invenzione”
Arriva la replica alle accuse lanciate da Garozzo, Amoddio e Di Marco, alla partecipazione del segretario regionale del Pd, Raciti, e di quello provinciale, Lo Giudice, alla presentazione dell’adesione del sindaco di Carlentini, Pippo Basso.
“L’asserito cuffarismo del Sindaco Basso è un’invenzione del Sindaco Garozzo e delle Deputate Amoddio e Di Marco – replica Alessio Lo Giudice – Infatti, tra il 1993 e il 2008, gli anni del cuffarismo, il Sindaco Basso non era impegnato in alcuna attività politica ma esclusivamente dedito alla propria attività professionale. Nel 2008, poi, è stato chiamato a guidare una giunta di salute pubblica che comprendeva tutte le più importanti forze politiche del territorio e che vedeva, nel ruolo di vicesindaco, il dott. Nuccio Carnazzo, esponente di spicco dei Democratici di Sinistra al tempo e oggi del Partito Democratico. Nel 2013 il Sindaco Basso è stato rieletto con la lista del Megafono e con il supporto del Presidente Crocetta, oggi, come allora, iscritto al PD e suo autorevole esponente. Successivamente il PD di Carlentini ha avviato un rapporto con l’amministrazione guidata da Pippo Basso che ha condotto alla presenza di un assessore in giunta e all’elezione dell’ex capogruppo consiliare del PD a Presidente del Consiglio Comunale. Da tempo, inoltre, tutti i consiglieri comunali del PD di Carlentini sostengono l’amministrazione. Infine, il Sindaco Basso ha pubblicamente supportato i candidati del PD alle scorse elezioni europee per poi sancire, con la presenza di Fausto Raciti e dello stesso Sindaco Basso alla Festa de l’Unità di Carlentini del 2014, l’avvio di un percorso politico che oggi conduce all’adesione al PD”.
“Credo che questo basti per dimostrare come qualcuno si sia fatto prendere la mano, confondendo impropriamente il dibattito e le dinamiche regionali con l’esito di un percorso politico lineare e alla luce del sole”, conclude il segretario provinciale del Pd.
TURI RAITI: “CHIEDETE SCUSA A PIPPO BASSO”. Va giù duro anche l’esponente della sinistra riformista del Pd, Turi Raiti: “Alla luce delle precisazioni, mi aspetto che Garozzo, Amodio e Di Marco , per quello che hanno dichiarato, chiederanno scusa a Pippo Basso, a Fausto Raciti ed Alessio Lo Giudice. Stiano sereni i nostri tre eroi (Amodio, Di Marco e Garozzo) pensino più al Partito che al loro destino personale che, peraltro, non è in discussione”.