Primo PianoSport

Paolo Lombardo “meglio pensare a vincere che a gufare”

Oggi la trasferta a Vallo della Lucania contro la Gelbison ci dirà se il rito della coazione alla vittoria continua a funzionare. Ci rendiamo ben conto che questa espressione impera negli spogliatoi e nella testa dei dirigenti e dei tifosi delle altre due concorrenti alla vittoria finale di questo Girone I. La vittoria, netta, sulla carta, con il Noto ci ha detto e confermato che qualcosa ancora il Siracusa concede alle avversarie, anche in casa. Infatti l’aver allentato la tensione agonistica, con il conseguente rallentamento del ritmo e della pressione sugli avversari per recuperare palla e far ripartire l’azione, dopo l’1 a 0 di Porcaro al 12°, è stato un segnale che i ragazzi di Pippetto Romano, al suo esordio stagionale sulla panchina del Noto, hanno capito abbastanza bene. Al 30° del primo tempo con Mòsciaro (anche se per noi, che eravamo perfettamente in linea, era in off side) il pari l’ha salvato D’Alessandro con una splendida parata di piede. E di parate importanti, da parte del giovane d’Alessandro, ce ne sono state altre due. Ma, al 15° del secondo tempo, con un guizzo di testa di Catania, su una bella punizione, tagliata a dovere da Longoni, il Siracusa ha messo al sicuro il risultato ( 2 a 0) ed ha anche creato altre occasioni da goal. Una novità ci è piaciuta in questa gara. Oltre i novanta minuti positivi di Porcaro, ’96 (innaffiato dal suo primo goal in azzurro),  gli altri componenti la difesa, Barbiero ’97, Dentice, ’95, D’Alessandro, ’96, guidati e coordinati da Chiavaro hanno disputato l’intera partita, e questo è un fatto nuovo. Finalmente mister Sottil ha potuto realizzare quei cambi che ha ritenuto utili, nel corso della gara, senza quelle costrizioni sulla regola degli Juniores che a volta gli hanno fatto torcere la bocca. Noi pensiamo che possa essere la nuova strada fino alla fine del campionato, in linea di massima. Sottil ha dimostrato, sul campo, che ogni componente della rosa è importante e, di volta in volta, ad ognuno, ha assegnato compiti precisi nelle varie partite. Manca ancora quella dose massiccia di grinta e di rabbia in seno a tutta la rosa. Se il mister gliele inculca per intero, tutta quella dose necessaria, da qui alla fine, il resto della base tecnica che la squadra possiede sorreggerà quel percorso che porta all’obiettivo principe.

Il “Tocco di classe” di questa settimana lo assegniamo a Paolo Lombardo. Siamo andati a trovarlo per parlare un po’ con lui e per raccontargli il nostro punto di vista su questa partita. Anche perché quando ci eravamo sentiti per raccordarci, prima di chiudere la telefonata, la sua ultima battuta era stata: “mi raccomando fai il tifo anche per me”. Paolo è sempre sulla breccia (si informa e lo informano di tutto e su tutto quello che riguarda il mondo del calcio) ed è da sempre il primo tifoso del Siracusa. Per quelli che ci leggono e sanno molto bene chi è Paolo Lombardo, ma anche per i nuovi (venticinque!!!) lettori, diciamo solo che Paolo è una colonna, ancora oggi, del Calcio (C maiuscola) a Siracusa. Per la sua storia, per essere stato da sempre un rifugio sicuro dei vari gruppi che hanno guidato la società del Siracusa, per le sue indiscusse qualità tecniche, per essersi sempre dimostrato una specie di padre putativo per tanti uomini che con il calcio e con lui hanno vissuto esperienze importanti sia calcistiche che di vita. Lui aveva un quadro ben chiaro della gara di sabato, con il Noto, ogni suo amico o allievo gli aveva raccontato la partita ed altri particolari, anche nei due giorni successivi, ma la domanda è: il Siracusa ce la farà a vincerle tutte fino alla fine del campionato?. Lui dice di si purchè si abbassi lo score delle reti subite, perché, rivoltando il ragionamento, se non hai goal in passivo, in ogni partita, non solo non perdi, ma le percentuali che le partite tu le vinca crescono a dismisura. Gufare abbassa le tue percentuali di forza mentale, devi credere sempre più in te stesso e dunque, caro Siracusa, devi vincerle tutte, a breve, anche con la mia presenza.

Salvatore Spallina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *