Politica

Il gruppo del Pd solidarizza con il presidente Armaro

Pronta la replica da parte del gruppo consiliare del Pd, a difesa del presidente del consiglio comunale, Armaro. Questo il documento.

L’attacco che, nel corso della seduta consiliare di ieri, la maggioranza ha rivolto  al presidente del Consiglio comunale, Santino Armaro, è stato sconsiderato e increscioso. Le aggressioni verbali, lesive della dignità umana di ciascun individuo e  delle istituzioni, non soltanto non avrebbero avuto  ragione di essere in qualsiasi situazione, ma, in tal caso,   hanno risuonato come un puro insulto privo di ciascun fondamento. All’inizio dei lavori, durante i quali avremmo dovuto continuare a discutere sul Documento unico di programmazione, già incardinato, Santino Armaro aveva chiesto se qualche consigliere fosse voluto intervenire. Poiché nessuno ha fiatato, il capogruppo del Pd, Francesco Pappalardo, ha illustrato l’atto di indirizzo di cui lo stesso era il primo sottoscrittore, ritirandolo, però, immediatamente dopo, visto che, come suggerito dal consigliere, Salvatore Castagnino, la forma ideale sarebbe stata quella dell’emendamento. L’attenzione del consesso si,è  poi, concentrata sugli altri emendamenti, in merito ai quali Armaro ha dato la parola per procedere alla loro votazione.  Dai banchi dell’opposizione, invece, sono volate aspre critiche per la presunta mancata relazione da parte degli assessori  e dei dirigenti competenti che “avrebbero dovuto fornire dettagliate indicazioni sul Documento unico di programmazione e, dunque, sui contenuti dello stesso”. Il presidente del Consiglio comunale, dal canto suo, ha specificato che questa fase era già stata superata, visto che il documento in questione,  già  incardinato,  l’aveva appunto  trattato precedentemente l’assessore di competenza, Gianluca Scrofani.   In aula, dunque, l’atmosfera si è talmente infuocata che sono volati pesanti insulti e minacce ai danni di Armaro, costretto a sospendere per 10 minuti la seduta. Al momento della ripresa dei lavori, assieme agli altri componenti della maggioranza,  abbiamo ritenuto, dunque, opportuno non rientrare in aula, non soltanto in segno di solidarietà nei confronti di Armaro, ma perché riteniamo gravissimo e passibile di denuncia quanto accaduto. Il presidente Armaro, infatti, non soltanto stava conducendo regolarmente i lavori, ma dal momento del suo insediamento ha mostrato sempre una certa apertura nei confronti di tutti i consiglieri e mai si è sottratto alle occasioni di dialogo.

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