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Noto, si accende il dibattito dopo i fatti al Consiglio Comunale

Doveva essere una seduta breve e semplice, si è rivelata invece teatro dei primi scontri tra Presidente del Consiglio Comunale Corrado Figura e il Sindaco Corrado Bonfanti. Ci spieghiamo meglio, ricordando proprio la parte iniziale con l’intervento del neo consigliere Corrado Cultrera,entrato al posto della dimissionaria Pennavaria, che nell’annunciare il proprio sostegno alla candidatura di Bonfanti, attaccava proprio Figura per non essersi dimesso. Cultrera dava forza al suo ragionamento in quanto il Presidente aveva ottenuto questo ruolo dalla scelta della maggioranza, quella maggioranza che, con la candidatura a Sindaco, ha giocoforza abbandonato.
In aula Figura rispondeva con forza alle accuse difendendo il suo operato sempre super partes, come regolamento vuole, e non mancando anche di colpire, non proprio di fioretto, lo stesso collega consigliere. Da questo ne è scaturito un ampio dibattito, tra social ed organi di stampa che hanno indotto proprio Figura a fare una proposta al Sindaco: “Dimettiamoci.
Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale svoltosi martedì scorso, il neo insediato Consigliere Cultrera ha chiesto le mie dimissioni da Presidente dello stesso Consiglio in quanto è da tempo venuta meno la maggioranza di coalizione che mi elesse a fronte dei 548 voti raccolti alle ultime elezioni.  In sostanza il Consigliere Cultrera dice che dato che la coalizione che ha prima sostenuto il Sindaco Bonfanti quindi eletto me non esiste più da tempo, sarebbe il caso che io mi dimettessi. Avevo messo in conto eventuali attacchi strumentali e propagandistici nei miei confronti da parte del Consigliere Cultrera cui ho prontamente “politicamente” replicato come ben riportato dai principali organi d’informazione, non immaginavo però che la ricerca disperata di una circostanza per potermi attaccare arrivasse alla pantomima cui abbiamo assistito. Propongo al Sindaco Bonfanti di recarci oggi stesso al protocollo del Comune per depositare le nostre dimissioni; saremmo così d’accordo due volte nel corso della stessa giornata dato che condivido appieno quanto da Lui dichiarato circa i fatti successi nel corso del già citato Consiglio Comunale: abbiamo assistito “al momento più basso di tutta la consiliatura”.
Pronta la risposta del Sindaco Corrado Bonfanti: “Ha sbagliato offendendo il Consigliere Cultrera, ha mentito non riconoscendo la sua elezione come volontà della maggioranza del Consiglio Comunale, ha violato le più elementari norme sulla imparzialità e neutralità del ruolo che ricopre, ma questa maggioranza mai risponderebbe al suo stesso livello. Onoreremo, fino alla fine, l’impegno assunto nel luglio 2011 eleggendolo Presidente del Consiglio, lasciando agli elettori ogni libero giudizio sul suo operato”. Controreplica di Corrado Figura: “Il Sindaco Bonfanti dice no! A seguito delle dichiarazioni del suo sodale Corrado Cultrera che invocava le mie dimissioni da Presidente del Consiglio Comunale ho ieri chiesto al Sindaco Bonfanti, dato che le motivazioni addotte erano identiche, le dimissioni congiunte dagli incarichi da noi ricoperti.
La risposta del Signor Sindaco non si è affatto lasciata attendere; attraverso una nota fa infatti sapere che non è certamente il caso di arrivare a tanto. Nella stessa nota il signor Sindaco dimostrando scarsa conoscenza degli atti comunali dice che io rinnegherei il fatto di essere stato eletto dalla maggioranza del Consiglio comunale, eventualità assolutamente improbabile visto quanto recita l’articolo  16 comma 1 dello Statuto Comunale. Non commentabili invece le false accuse rivoltemi circa la mia onestà intellettuale e le offese che avrei rivolto al  suo Consigliere Cultrera di gran lunga surclassate dai tanti attestati di stima che da più parti mi giungono anche dopo il maldestro tentativo di racimolare le firme utili a depositare una mozione di sfiducia nei miei confronti. Al Sindaco Bonfanti dico infine che è vero: saranno gli elettori a giudicare l’operato, le opere, ed i compagni di viaggio di ognuno di noi”. E sicuramente non finisce qui.
E.V.

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