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Assegnato al magistrato Maurizio Musco il “Premio Rosario Livatino – Antonino Saetta”

Assegnato al magistrato siracusano, Maurizio Musco, il Premio internazionale Memorial Servo di Dio “Rosario Livatino – Antonino Saetta”.

Organizzato dal Comitato Spontaneo Antimafia, che da oltre vent’anni prepara l’evento con una cerimonia che si è svolta sabato 21 maggio scorso, presso la sala dell’Arcivescovato di Catania, la XXII^ edizione del Memorial Servo di Dio, il sostituto procuratore della Repubblica di Siracusa ha ricevuto il prestigioso premio, per l’impegno sociale e per la lotta all’ingiustizia.

Ad assegnare il premio al Pm Maurizio Musco è stato il Comitato, presieduto dal professor Attilio Cavallaro, con la seguente motivazione: “Un magistrato coraggioso che, per le sue inchieste sul degrado ambientale, ha subito violentissimi attacchi e che, ciononostante, ha continuato ad essere un magistrato libero come Rosario Livatino”.

Il Premio è stato consegnato dal procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, dottor Roberto Messina.

“Ringrazio il Comitato – ha dichiarato a caldo il magistrato – con un sentimento di commozione autentica, perché questo è un premio che conferisce onore e prestigio a chi lo riceve, ma attribuisce, anche, un segno di responsabilità. La responsabilità di continuare ad onorare, con il proprio lavoro e impegno sociale, l’onore di uomini che hanno dato la vita per un mondo migliore “.

La presentazione sull’assegnazione del premio, si è articolata, tra le altre cose, su alcune delle inchieste giudiziarie portate avanti dal sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Siracusa. In particolare, “Mare Rosso”, Enichem; Hoikothen, gruppo Marcegaglia; “Campo Meloni”, raffineria Esso Augusta; Isab/Agip, pozzi acqua inquinati da idrocarburi; Maxcom, Augusta; Ved, gruppo Prestigiacomo; Bonifiche rada di Augusta; Fanghi e il possibile inquinamento nei dintorni, Ias di Priolo Garagallo; “Cancelli Aperti” discariche in tutto il territorio industriale; Rigassificatore, porto di Augusta. In quest’ultima inchiesta, si registrò, tra le tante altre cose, l’intervento diretto di Ivan Lo Bello, all’epoca presidente di Assindustria Sicilia, in un colloquio richiesto da quest’ultimo, con il procuratore capo della Repubblica di Siracusa dell’epoca, Ugo Rossi, che rispose a Lo Bello, come si erano registrate una serie di gravissime criticità, emerse durante le attività d’indagine, che presentavano delle vistose incongruenze, proprio sulle tematiche sviluppate nell’indagine del Pm Maurizio Musco, e relative alle conseguenze dell’effetto domino, e la scoperta dei anti silenzi, errori, omissioni. Questa fu l’ultima fase prima dell’abbandono di quel “travagliato” progetto industriale che tanta polemica causò, tra i favorevoli che vedevano uno sbocco allo sviluppo della zona industriale siracusana e le associazioni ambientalisi e semplici comitati di cittadini per i possibili pericoli in un territorio altamente inquinato e carico di pericoli per la salute umana e la vita in generale.

Concetto Alota

 

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