Noto, pericoloso incendio domato in quasi 24 ore lambisce strada e supermercato
Quasi ventiquattro ore di incessante lavoro ha richiesto lo spegnimento di un bruttissimo incendio sviluppatosi nel pomeriggio di giovedì, poco fuori dal centro abitato di Noto. Le fiamme, probabilmente a causa di un’azione dolosa (le cause sono ancora da verificare), sono partite nel tunnel della vecchia ferrovia ed hanno percorso il letto del fiume Asinaro sino a lambire la strada che conduce alle rotatorie. Ci si è subito resi conto della pericolosità dell’evento e sul posto, coordinati dal Corpo Forestale, sono accorsi anche vigili del fuoco, l’ufficio comunale di Protezione Civile, vigili urbani e polizia, anche perché è stato necessario chiudere la strada e far evacuare il supermercato SiPiù, lambiti dalle fiamme. La presenza del fitto canneto e le condizioni meteorologiche caratterizzate da un discreto vento hanno reso davvero difficoltose le operazioni delle 15 squadre di soccorso, con una cinquantina di uomini impiegati, con ben 15 mezzi tra cui un Canadair e due elicotteri con cestello (uno della Marina, l’altro dei Vigili del Fuoco). Ore interminabili che hanno richiamato anche tanti curiosi con il naso all’insù e cellulari in mano, in grado di mandare in tilt la circolazione, mentre le forze dell’ordine si adoperavano senza sosta per circoscrivere la scia di fuoco e soprattutto proteggere insediamenti abitativi ed attività commerciali presenti nella zona. Alla fine solo a mezzogiorno del giorno dopo l’incendio poteva dirsi completamente domato, lasciando ancora del fumo e tutto il nero di quanto bruciato: canneto, macchia mediterranea e uliveti (nella foto la zona in prossimità della strada che si trova proprio sopra il letto del fiume, il giorno dopo l’incendio). Adesso, la situazione lasciata dalle fiamme preoccupa nelle eventuali prossime piogge; occorre ripulire tutta la zona interessata onde evitare che si possa creare un pericoloso tappo formato proprio dai resti bruciati del canneto (davvero tanti) ed essere fonte di altrettanto pericolo per l’intera zona.
Adesso aspettiamo che venga ripulito il letto del fiume ,non solo dai residui di canne ed altro, ma ad una più attenta analisi si nota che il letto stesso del fiume è cosparso di migliaia di metri cubi di sassi e terra accumulatasi negli anni, e già così, d’inverno, quando ci sono copiose piogge l’acqua del fiume invade le parti più basse dei terreni. Non vorrei che dopo l’incendio, si dovessero evacuare case ed attività commerciali per una possibile e probabile alluvione. Cosa aspettano le autorità competenti? Magari che ci sia prima qualche vittima? E sentire dire la fatidica frase “si poteva evitare” .