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Delitti di Cassibile, la parola è passata ai pubblici ministeri

Al processo per i delitti di Cassibile, la parola è passata ai rappresentanti della pubblica accusa. La corte d’assise d’appello di Catania ha rigettato la richiesta della difesa di Giuseppe Raeli, di disporre una perizia suppletiva in modo da chiarire una volta per tutte la questione delle cartucce rinvenute sui luoghi di alcuni omicidi e quella ritrovata nel garage dell’imputato.

Per i giudici, in buona sostanza, non vi sarebbero dubbi sull’esito della consulenza tecnica, affidata a tre periti balistici. All’udienza di ieri è stata la volta del pm Antonio Nicastro soffermarsi sulla dinamica e il movente di alcuni omicidi attribuiti al cosiddetto serial killer. Nella prossima udienza, fissata per il 29 settembre, invece, toccherà al sostituto procuratore generale Gabriele Busacca completare la requisitoria. Al vaglio dei giudici del secondo grado c’è la posizione del pensionato di Cassibile, condannato in primo grado all’ergastolo perché riconosciuto responsabile di sei omicidi e di due tentati omicidi.

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