Siracusa, Garozzo al contrattacco si difende con una mossa a sorpresa dall’isolamento del Pd siracusano
Il contrattacco. Il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo si difende dall’isolamento del PD siracusano che vuole sottometterlo alla propria volontà imperiale e con un piano scientificamente studiato si è assicurata la tornata elettorale, con buona pace da parte di chi voleva far saltare il “banco” a tutti i costi. Le accuse dai banchi del “suo partito” e dalle opposizioni sono ormai da considerare un muro contro muro e niente potrà fermare, a meno di fatti giudiziari gravi, quel “piano” che appare di merito al programma a suo tempo promesso agli elettori che sarà ripreso, a dire dagli addetti ai lavori, in pieno. Ma dentro e fuori dall’Aula del Vermexio, continua lo scontro di mera conquista di potere, considerato che l’aspetto politico è ormai saltato, a meno di un ripensamento generale, tra i mille leader che hanno già indossato lo smoking della campagna elettorale.
La maggioranza al Vermexio di Garozzo è così garantita. Sono almeno venticinque i consiglieri comunali che hanno sottoscritto idealmente l’accordo di transitare questo governo della città fino alla scadenza naturale della tornata elettorale e il “premio” sarà la rotazione degli assessori e il sottogoverno di riferimento. Punto.
E la storia degli ultimi tempi è solo l’inizio di una lunga odissea appena cominciata, dove nessuno dei duellanti vuole sedersi al tavolo della pace. I veleni sono così alimentati più forte di prima. E il primo a tornare all’attacco è stato proprio Garozzo stringendo gli accordi di ferro garantisti per la tenuta della maggioranza e conformando dei gruppi ideali per garantirsi la sindacatura fino alla fine. Anche se alla lunga sarà considerato lui stesso il regista di questo scempio politico-amministrativo che dovrebbe almeno per morigeratezza istituzionale dialogare e non azzannare a priori le forze interne al Pd e di cui si è perduto il rapporto.
Non è certamente questa l’immagine che la gente vuole dalla politica del governo della città, ma nemmeno quella dell’istituzione; in particolare, deve dare l’impressione alla pubblica opinione che non è il solo scopo quello di ricevere, ma anche di voler dare in un gioco perverso che somiglia alla vecchia e cara Prima Repubblica. Ogni sei mesi si cambiavano gli assessorati insieme al sindaco. Metodo che per decenni è stato largamente condiviso, soprattutto nelle linee essenziali per il superamento dell’equilibrio tra la maggioranza, dove spesso anche la minoranza “pascolava”. È il metodo che Garozzo vuole mettere in atto, anche se fuori moda e senza il coinvolgimento della minoranza ma essenziale per far continuare a galleggiare il suo “Galeone”. Le priorità rimangono innanzitutto la ripresa economica e sociale della città ridotta davvero male, ma anche la politica, e soprattutto l’etica richiede interventi di diverso genere rispetto al teatrino d’infimo borgo messo in scena da maggioranza e opposizione che ci ha messo alla berlina e a volte nel ridicolo nello scenario generale.
Concetto Alota