Siracusa, un progetto di festival organistico internazionale sul modello Ragusa
Il restauro di questi strumenti non può e non deve essere fine a se stesso ma deve essere visto come motore di sviluppo culturale. formativo, occupazionale ed anche turistico.
È un dato di fatto che la rinascita dell’organo della Cattedrale di Siracusa ha permesso la istituzione di un corso per giovani organisti e la programmazione di concerti mensili, sempre più frequentati ed apprezzati dal pubblico siracusano.
Tuttavia, essendo l’organo della Cattedrale uno strumento del ‘900, non è adatto alla esecuzione della letteratura organistica dei secoli precedenti. Questo limite può essere superato recuperando un organo settecentesco come quello preziosissimo della Chiesadi S. Filippo in Ortigia, adatto quindi alle composizioni del ‘600 e del ‘700.
Anche l’organo settecentesco della Chiesa Madre di Sortino, reso funzionante, potrebbe permettere quanto sopra. Per quanto riguarda la scintillante letteratura dell’800 italiano, lo strumento più adatto, una volta restaurato, è certamente quello della Chiesa della Maddalena in Buccheri, un grande “organo orchestra”, abbandonato da 60 anni.
Tutta la letteratura organistica mondiale (romantica, sinfonica e contemporanea) potrebbe essere eseguita perfettamente sul più grande e potente e moderno organo della Provincia che è quello della Chiesa Madre di Carlentini, qualora recuperato.
La fruibilità di questo pregevole patrimonio certamente non solo amplierebbe compiutamente la gamma degli strumenti utilizzabili dal corso per aspiranti organisti, ma darebbe la concreta possibilità dell’istituzione nel siracusano di un “festival organistico internazionale” sul modello di quello ventennale di Ragusa, che tanta cultura, prestigio e turismo ha apportato alla Città Iblea.