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Avola, rapinarono una tabaccheria: presi dai carabinieri

Devono rispondere di rapina aggravata e detenzione e porto abusivo di armi i due giovani avolesi che, nel corso del pomeriggio di ieri 25 gennaio, sono stati tratti in arresto dai Carabinieri del nucleo radiomobile della Compagnia di Noto in esecuzione ad ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal Giudice per le indagini Preliminari di Siracusa su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa.

Si tratta di Samyr Lamloumi di 20 anni, e Angelo Parisi  di 21, entrambi avolesi già noti alle forze dell’ordine per i loro numerosi precedenti di polizia.

I due giovani, a conclusione di mirata e complessa attività investigativa finalizzata a contrastare il dilagare dei delitti contro il patrimonio, condotta a stretta intesa con il dott. Marco Di Mauro, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Siracusa, sono stati individuati quali autori di una rapina aggravata perpetrata la sera del 27 settembre scorso ai danni di una tabaccheria sita nel centro storico di Avola.

In particolare, erano circa le ore venti quando due ragazzi vestiti di scuro e con il viso travisato da sciarpe e berretti di lana, successivamente identificati in Lamloumi Samyr e Parisi Angelo, hanno fatto irruzione in una rivendita di tabacchi sul corso Vittorio Emanuele di Avola, ovvero in pieno centro cittadino, e, brandendo un revolver di colore scuro, hanno intimato al titolare e ad un dipendente di consegnare l’incasso. Contestualmente i due malviventi asportavano alcuni pacchetti di sigarette nonché diversi gratta e vinci. Terminata la loro azione delittuosa, sempre sotto la minaccia dell’arma, i due si sono dati alla fuga con un bottino di circa 3.500 euro, intimando alle vittime, in accento locale, di non uscire dal negozio. A poca distanza un terzo complice, che ha svolto la tradizionale funzione di palo, ha caricato in macchina i due giovani consentendo loro di allontanarsi rapidamente dal luogo della rapina ed aiutandoli a disfarsi degli indumenti indossati poco prima, tutto con il chiaro intento di eludere eventuali controlli da parte delle forze di polizia.

Nell’immediatezza dei fatti, sul posto interveniva il personale del N.O.R.M. della Compagnia di Noto che, visionate le immagini dei sistemi di videosorveglianza e raccolte le testimonianze della vittime, avviava immediatamente le ricerche di Lamloumi Samyr e Parisi Angelo, riconosciuti fin da subito dagli operanti come gli autori materiali del fatto reato.

Fondamentale, al fine di ricostruire l’intera dinamica dei fatti, la conoscenza del territorio e dei vari soggetti di interesse operativo da parte dei Carabinieri che, anche alla luce degli eventi delittuosi che in quel periodo hanno interessato il comune di Avola, avevano incrementato la presenza in strada ed intensificato le attività info-investigative al fine di prevenire e reprimere analoghi eventi delittuosi. Ed è proprio grazie alla profonda conoscenza di tali soggetti nonché all’incrocio delle informazioni assunte quotidianamente in strada che i Carabinieri, d’intesa con l’Autorità Giudiziaria, hanno raccolto inconfutabili elementi di colpevolezza a carico dei due giovani.

Nel corso del sopralluogo successivo alla rapina, i militari hanno rinvenuto un giubbotto di colore scuro indossato da uno dei rapinatori che è stato riconosciuto come il capo di abbigliamento che Lamloumi Samyr indossava poche ore prima della rapina. Nel corso delle perquisizioni domiciliari eseguite nell’immediatezza dei fatti e finalizzate a rintracciare gli autori del reato, che sentendo il fiato sul collo dei militari da subito si erano resi irreperibili, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato le scarpe che Parisi indossava durante la rapina. Le successive indagini condotte dal personale del N.O.R.M. consentivano altresì di rinvenire, nel cortile di una scuola poco distante dal luogo della rapina, tutti i rimanenti indumenti che i malfattori avevano indossato.

Fondamentali, inoltre, i filmati estrapolati da sistemi di videosorveglianza in vari punti della città che hanno fornito ulteriore riscontro documentale alle ipotesi investigative degli operanti, rivelandosi utili per ricostruire il percorso fatto dai malviventi prima e dopo la commissione del reato. Gli arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati tradotti presso le rispettive abitazioni al regime degli arresti domiciliari. Sono in corso ulteriori indagini al fine di acclarare il coinvolgimento degli odierni arrestati in analoghi episodi verificatisi sul territorio.

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