Noto, mostra fotografica “Etna, punti di vista: i suoi coni avventizi”
Maestoso, imponente, suggestivo sia ammantato di neve che nel suo più scuro mantello, è il vulcano siciliano, il più alto d’Europa in attività, il più studiato e giustamente inserito nella Heritage List dell’Unesco. E’ l’Etna, “‘a muntagna”, “‘u mungibeddu”, temuto ma mai odiato, rispettato e molto amato protagonista della mostra fotografica del vulcanologo Stefano Pannucci che ha trasferito la sua passione e la sua conoscenza nell’arte dello scatto, per mostrarci il vulcano sotto una nuova veste. Ad ospitare questa sorprendente esposizione fotografica è la Pro Noto che ha inaugurato “Etna, punti di vista: i suoi coni avventizi” sabato sera nella propria sede di via Vincenzo Gioberti dove resterà aperta al pubblico sino al 25 febbraio. Ad aprire la serata nella sala conferenze della Pro Noto, piena in ogni ordine di posti, il Sindaco Corrado Bonfanti, per i saluti, e il Presidente Piero Giarratana, che ha presentato Stefano Pannucci a cui è andata poi la parola: “Nel mio percorso di conoscenza professionale dell’Etna ho scoperto tanti punti di osservazione che ho usato per gli scatti delle mie foto, cercando, così, di proporre la maestosità e l’energia del nostro vulcano da un, forse, insolito punto di vista.
I coni avventizi (coni secondari che si formano per successive eruzioni, intorno alla bocca principale, n.d.r.) sono al centro di questa mostra, che è scaturita dalla passione scientifica per questo sito che ha davvero paesaggi molteplici. Ogni volta che salgo sull’Etna è come se fosse la prima volta”. Tra le foto esposte, che occupano un’altra saletta della Pro Noto, anche delle suggestive immagini della foce dell’Alcantara. Mostrati anche tre video che hanno anticipato la prospettiva scelta dal Pannucci per mostrarci il Vulcano, dall’alto e interessante l’intervento di Santino Mirabella che con Salvatore Caffo è coautore, insieme con lo stesso Pannucci, del libro “Il cuore dell’Etna” che verrà presentato il 25 febbraio sempre alla Pro Noto. “Dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo; questa è l’Etna e l’esempio è proprio il cuore che abbiamo “scoperto” salendo salendo, nei pressi di Nicolosi, una cava di basalto a oltre mille metri che ci ha emozionato e che vorremmo avesse lo stesso effetto su tutti voi”. Una mostra da visitare, e che dal martedì al sabato è aperta al pubblico dalle ore 9 alle ore 13 e dalle 15 alle 17,30 e la domenica dalle 9 alle 13.