Siracusa, o.k. alla variante urbanistica in viale S. Panagia
Due debiti fuori bilancio per il consolidamento dei muraglioni del lungomare di Levante; una variante non sostanziale a un comparto edilizio per tutelare i resti di una necropoli; e adeguamento Istat degli oneri di urbanizzazione. Sono questi i provvedimenti approvati stamattina dal consiglio comunale riunito in prosecuzione della seduta di ieri. L’assise non ha esaurito tutti punti all’ordine del giorno ma ha deciso di aggiornarsi a lunedì, sempre alle 10, per approfondire, alla presenza dell’assessore competente, il punto sul rinnovo dei contratti assicurativi dell’Ente e sul broker, punto che oggi è stato incardinato, e per discutere i due rimanenti argomenti: istituzione di una commissione a tutela delle vittime del racket; adeguamento antisismico delle scuole pubbliche.
L’assise ha ripreso i lavori da dove si era interrotta ieri per mancanza di numero legale, ciò da una richiesta di prelievo della variante urbanistica proposta da Antonio Moscuzza. L’argomento era stato già affrontato in una precedente seduta e riguarda il ritrovamento di tombe del periodo ellenistico in un comparto edilizio privato tra viale Scala Greca e viale Santa Panagia, circostanza che ha comportato una modifica non sostanziale al progetto (la Soprintendenza aveva fermato le opere di urbanizzazione) cioè, come ha chiarito l’Ufficio urbanistica, nel rispetto delle misure degli spazi occupati e delle cubature. La proposta, ha specificato stamattina il presidente della commissione Urbanistica, Franco Formica, è arrivata in aula con due emendamenti: uno della stessa commissione di accoglimento delle modifiche al progetto prospettate dai privati; l’altro presentato da alcuni consiglieri (primo firmatario lo stesso Formica) che recepiva una ulteriore decisione dei costruttori di realizzare opere di arredo urbano nella zona dei reperti archeologici lasciando l’area nella proprietà del Comune.
Dopo un intervento di tipo procedurale di Elio Di Lorenzo, il dibattito si è soffermato sull’assenza dal fascicolo del parere dell’Ufficio legale, argomento questo sollevato da Dario Tota e Salvatore Castagnino. La replica del presidente dell’assemblea, Santino Armaro, è stata che tale parere non è necessario perché la questione non è oggetto di contenzioso, risposta che ha spinto Castagnino ad abbandonare momentaneamente l’aula in segno di protesta.
Per Gaetano Firenze, la proposta andava approvata perché si trattava di una variante non sostanziale e perché, visto il superamento dei termini di tempo, i costruttori sarebbero nelle condizioni di ottenere la variante direttamente dagli uffici. Di diverso parere Cetty Vinci, per la quale l’assenza del parere legale rischiava di scoraggiare alcuni consiglieri dal votare il provvedimento.
Ne è seguito un nuovo intervento del presidente Armaro che prima ha riaffermato la completezza dell’atto e poi ha aggiunto: “Non accetto di essere additato come il censore delle iniziative dei consiglieri”.
Ultima a prendere la parola prima delle votazioni è stata Carmen Castelluccio che, con toni critici, ha parlato di “richiesta pretestuosa” che poteva essere presentata anche in commissione se non si voleva perdere tempo. Per Castelluccio “se si è contrari si vota no, non si esce dall’aula; e sarebbe vergognoso consumare un’altra seduta senza approvare alcun provvedimento”.
Passando agli emendamenti, quello della commissione è stato bocciato mentre è passato a maggioranza quello dei consiglieri che prevede le opere di arredo urbano nell’area della necropoli; a maggioranza è stato approvato anche l’intero provvedimento.
Sono state sostanzialmente delle prese d’atto i due debiti fuori bilancio legati ai lavori di consolidamento dei muraglioni del lungomare di Levante. Il primo ammonta a 31mila 393 euro e si riferisce alle maggiori somme chieste dall’ingegnere Gaetano Zappia per il collaudo dell’opera; il secondo è di 133mila 547 euro riconosciuti alla ditta Cantieri Riuniti per maggiori spese sostenute nel corso dell’opera e per un anomalo rallentamento dei lavori. Nel secondo debito la richiesta iniziale dell’impresa era di 0ltre 570mila euro. In entrambi i casi, in aula si è registrato solo l’intervento di Castagnino che ha chiesto se le proposte fossero sostenute da parere legale positivo, circostanze confermate dal presidente Armaro. Entrambe le delibere sono state dichiarate immediatamente esecutive.
Approvata senza dibattito, invece, la delibera sull’adeguamento Istat degli oneri di urbanizzazione, che sono in diminuzione dello 0,1 per cento rispetto allo scorso anno. La delibera approvata è identica alla precedente ma con la modifica in riduzione legata ai nuovi indici.
Ultimo punto, la mozione di Stefania Salvo sui contratti assicurativi del Comune stipulati nel dicembre del 2013, per un totale di 662mila euro, scaduti tra dicembre 2016 e febbraio 2017 e oggi in proroga. In particolare, nella relazione Salvo chiede chiarimenti sulla figura del broker assicurativo previsto nei contratti ma che a suo parere, facendo riferimento ai pronunciamenti della Corte dei conti, andrebbe individuato con una gara di evidenza pubblica – come si fa per l’affidamento dei servizi – in quanto si tratta di una spesa sì a carico della società assicurativa ma che indirettamente ricade sulle amministrazioni perché compresa nel premio versato. Secondo la ricostruzione riferita in aula da Salvo, nel giugno del 2015 la Giunta aveva deciso di bandire la gara pubblica per il broker ma ha poi cambiato indirizzo stabilendo di non doversi avvalere più di tale figura; allo stato, però, il broker è ancora presente per effetto della vecchia gara. Dunque, nella mozione – firmata anche da Alessandro Acquaviva, Enrico Lo Curzio, Francesco Pappalardo e Alberto Palestro – la consigliera chiede di procedere immediatamente alla nuova gara sui servizi assicurativi e di procedere anche alla selezione pubblica qualora l’Amministrazione decida di avvalersi ancora del broker; se invece dovesse essere confermato l’indirizzo contrario, di revocare subito l’incarico al broker.
Sul punto, Castagnino è intervenuto per annunciare il proprio sostegno alla mozione auspicando che il Consiglio prenda posizione. Vinci e Tota, invece, hanno manifestato l’esigenza di un approfondimento in aula alla presenza dell’assessore competente e hanno chiesto un rinvio dei lavori. Su proposta del presidente Armaro, l’Aula ha deciso di aggiornarsi a lunedì prossimo alle 10, quando saranno trattati anche gli altri punti all’ordine del giorno.