Attualità

Noto, Bene Comune sui lavori del Piano Alto: “Si arretra”

Qualche giorno fa il Sindaco Corrado Bonfanti ha annunciato la ripresa dei lavori di riqualificazione del Piano Alto, proprio per la giornata odierna; una seconda ed ultima fase che riparte dopo un periodo imprevisto di impasse. Delle difficoltà e dei cambi in corsa non ipotizzabili secondo l’Amministrazione, ed invece duramente contestati da altri perché assolutamente prevedibili ed evitabili. Una vicenda più volte affrontata dallo stesso primo Cittadino sollecitato dalle osservazione di movimenti politici cittadini e in sede di Consiglio Comunale (riportati anche sulle nostre colonne, n.d.r.). Oggi interviene Corrado Figura, leader della coalizione Bene Comune, con osservazioni dettagliate sulla condotta di questo intervento per una delle zone di pregio architettonico della città: “Ancora una volta “Arretriamo”! Ad una conduzione indecente delle opere pubbliche da parte dell’Amministrazione Bonfanti, da tempo fa ormai da faro la questione Piano Alto. Sui lavori in questione Bonfanti mente sapendo di mentire. Ricordo che durante la fase finale del primo turno delle scorse elezioni amministrative, 31 Maggio 2016, proprio il giorno di un mio comizio rionale, al Crocifisso, fu chiusa sia la piazza che le strade limitrofe con inizio del cantiere dei lavori, di certo non sarà stato un caso, come è certo che a distanza di otto mesi quelle strade versano ancora in condizioni ormai insostenibili! – e con documenti alla mano precisa-. In data 2 marzo 2017 è stata pubblicata la deliberazione N.46 della giunta Bonfanti avente per oggetto: “Transazione ex art. 239 D.Lgs n.163/2006. Lavori di ripavimentazione stradale, veicolare e pedonale e rifacimento del sistema di drenaggio urbano per il deflusso ed il convogliamento delle acque meteoriche in alcune vie del piano alto. Atto di indirizzo”. Il contenuto è quanto meno pirandelliano.
Infatti si legge, tra le altre cose, per motivare l’atto: “che in corso d’opera sono intervenuti fatti nuovi ed imprevedibili” ; “che in tale progetto è prevista …..la pavimentazione in conglomerato bituminoso Binder (asfalto)”, “che la cittadinanza interessata dai lavori si è opposta all’esecuzione dell’opera, così come progettualizzata in quanto rileva inconvenienti vari”, “che in particolare movimenti civici quali “Noto Libera” …., portatori degli interessi diffusi della cittadinanza, hanno contestato la “ripavimentazione … con conglomerato bituminoso”….. Tale soluzione ha ricevuto maggiori critiche da coloro che ……preferirebbero la pietra lavica”.  “Considerato che il centro storico di Noto, nella sua interezza, è stato iscritto nella World Heritage List come patrimonio mondiale dell’UNESCO”,
Quelli citati sarebbero fatti nuovi ed imprevedibili ?! – e continua il comunicato-. Le perplessità sull’opera sono state evidenziate a cominciare dal ricorso per il finanziamento della stessa, ad un mutuo a carico dei cittadini invece di accedere a un bando regionale che scadeva ad agosto del 2015! E queste perplessità sono state pubblicamente esposte il 23 aprile 2016 da me e da Noto Libera prima che si desse inizio ai lavori.
Lavori che non dovevano essere iniziati, visto che “tutto quanto sarebbe sopravvenuto” era già evidente nel progetto!! Invece  l’amministrazione Bonfanti è andata avanti – e Figura pone alcuni quesiti-. Ma in nome di quali interessi? E il risultato qual’è stato? Perchè la cittadinanza deve subire le conseguenze, sotto ogni aspetto, di scelte insostenibili? Perchè Bonfanti e la sua amministrazione ci ha messo in una simile situazione?
Dall’atto citato, la delibera di Giunta N.46, e della successiva delibera di giunta N.53, si evincerebbe un panorama assolutamente sconfortante. Infatti i lavori, che dovevano essere già ultimati, condotti a settori e senza rendere disagiata un intera area della città, fonte di danno per i cittadini, per le attività commerciali, saranno oggetto di ulteriori ritardi e probabile aggravio dei costi. Ci auguriamo e vigileremo che i lavori vengano ultimati al più presto e secondo le date previste nella suddetta delibera N.53,  cioè non prima di fine luglio 2017″. 
 
E. V.

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