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Flussi di denaro, evasione fiscale e altro: sul fronte siracusano indaga anche la Procura di Messina

AGGIORNAMENTO

Sul filone d’inchiesta della Procura di Roma arrivato fino a Siracusa sta indagando in parallelo anche la Procura di Messina. Lo stralcio dell’inchiesta siracusana, insieme a tutte le altre che interessano il “Caso Siracusa” e dirette dal procuratore generale Vincenzo Barbaro, si sviluppa sull’attenzione messa in atto dagli inquirenti sulla base delle copiose denunce pervenute alle varie procure e a organi istituzionali, tutte regolarmente arrivate sui tavoli del Ministro della Giustizia e del Consiglio Superiore della Magistratura (almeno una dozzina), che hanno messo in luce il fondato sospetto che nell’enorme flusso di denaro, segnalato in tutte le salse, potrebbe nascondersi un sottile e ingegnoso gioco di “scatole cinesi”. Tanti gli interessi diffusi, anche a livello internazionale con alcune rogatorie in corso, così come all’eventuale reato ipotizzato da diversi magistrati che stanno indagando in lungo e in largo in Italia e all’estero per evasione fiscale e frode, in cui sarebbero coinvolti faccendieri, imprenditori e avvocati.

Il filone d’indagine connesso prende il via nell’ambito dei veleni nella politica siracusana scoppiato a seguito di una serie di esposti e denunce, sia anonime sia a firma di persone informate dei fatti e di tanti addetti ai lavori. Il tutto s’inquadra nell’operazione portata a termine dalla guardia di finanza che nei giorni scorsi ha eseguito un numero indefinito di perquisizioni in tutto il territorio italiano. Nella ramificazione siracusana della duplice inchiesta della Procura di Roma e di Messina, con diverse ipotesi di reato, la guardia di finanza ha eseguito una serie di perquisizioni in abitazioni private, in sede di società off-shore sospettati dagli inquirenti di essere, tra le altre cose, dei “fatturifici” senza alcuna attività, così come negli studi di diversi liberi professionisti. È stata acquisita una copiosa documentazione negli studi di avvocati, commercialisti e in abitazioni private in tutta la provincia di Siracusa, così come in altre località, che riguardano faccendieri, prestanome, imprese individuali e società nel mirino della magistratura.

Inquirenti e investigatori sono impegnati nel verificare i flussi finanziari che riguardano le società segnalate dall’Uif, l’unità d’informazione finanziaria, l’autorità incaricata di acquisire i flussi finanziari e le informazioni che si riferiscono a ipotesi di riciclaggio e altro attraverso le segnalazioni di operazioni sospette. Infatti, le perquisizioni mirano a individuare, tra la documentazione acquisita e gli elementi probatori connessi, per verificare la natura dei rapporti tra i soggetti coinvolti nell’inchiesta multipla, compresa la destinazione delle somme e la loro finalità, oltre ai riscontri incrociati tra le varie società coinvolte nella complessa indagine. Sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori delle fiamme gialle sono finite decine di fatture sospette per milioni di euro e che ora la Sezione di polizia Tributaria della guardia di finanza sta analizzando e comparando con i flussi impressionanti di denaro segnalati dall’Uif, oltre ai vari racconti descritte nelle decine di pagine arrivate sui tavoli dei magistrati inquirenti dai tanti scrittori-delatori.

Concetto Alota

 

 

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