Inquinamento dell’aria, presentate le nuove prescrizioni Aia
Riduzione del 20 per cento del quantitativo di inquinanti immessi in atmosfera, sia attraverso i camini che attraverso i serbatoi di stoccaggio, e adeguamento degli impianti secondo tempi certi. Sono questi i risultati che si otterranno con l’applicazione dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) concordata al ministero dell’Ambiente per gli impianti Isab Nord e Isab Sud della Lukoil e che è stata illustrata stamattina in conferenza stampa dal sindaco, Giancarlo Garozzo, dall’assessore all’Ambiente, Pierpaolo Coppa, e dal consulente del Comune, Giuseppe Raimondo.
I contenuti dell’Aia sono il frutto di due anni di lavoro (soprattutto negli ultimi 6 mesi) svolto a Roma dalla commissione istruttoria le cui conclusioni sono state condivise dalla conferenza dei servizi. Adesso l’Aia finirà in un decreto ministeriale e l’azienda avrà sei mesi di tempo per adeguarsi; gli effetti dei provvedimenti sulla qualità dell’aria saranno misurabili a breve ma il cronoprogramma prevede che alcuni interventi di possano concludere nel 2018.
“Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto – ha detto il sindaco Garozzo – anche perché molti contenuti delle autorizzazioni sono il frutto delle proposte avanzate da noi il cui accoglimento non era scontato. Il Comune siede al tavolo dal 2015 con il preciso obiettivo di mettere fine al fenomeno delle cosiddette molestie olfattive che sono state pure oggetto di nostri esposti in Procura. La nostra è un’operazione trasparenza. Le nuove prescrizioni fanno compiere un deciso salto in avanti nella lotta all’inquinamento e questo è un risultato estremamente importante. Adesso gli organi preposti devono vigilare affinché vengano osservate e vengano rispettati i tempi”.
Il risultati più rilevante ottenuti, ha spiegato l’ingegnere Raimondo, sono che l’azienda dovrà ridurre del 20 per cento i composti organici volatili (Cov) e le polveri sottili emessi nell’aria e che la misurazione avverrà costantemente camino per camino e non più come se tutti i gas provenissero da un unico “camino virtuale”, la cosiddetta “bolla di raffineria”. Dunque un controllo più capillare che permetterà di individuare meglio da dove provengono e quali sono le sostanze inquinanti presenti oltre i limiti, mentre il principio della “bolla di raffineria” sarà mantenuto solo per gli ossidi di azoto (NOx) e per l’anidride solforosa (SO2); comunque dal calcolo verrà estromesso il cosiddetto “turbogas”. Altri risultati ottenuti ed evidenziati da Raimondo sono la riduzione dell’olio combustibile denso (Ocd) e l’installazione di sistemi di recupero dei vapori negli impianti di stoccaggio a tetto fisso oppure l’installazione dei tetti galleggianti.
“Altro passaggio importante – ha aggiunto l’assessore Coppa – è la previsione di un piano di monitoraggio e controllo proposto dall’Ispra (Istituto superiore protezione e ricerca ambientale), sia per quanto riguarda le emissioni che l’osservanza delle prescrizioni. Tutto questo non è la soluzione del problema ma una parte di essa, certamente quella più rilevante perché riguarda i due impianti più grossi. Adesso per migliorare questo effetto di riduzione e prevenzione dell’inquinamento, che riguarda tutte le matrici ambientali e dunque non solo l’aria, bisogna procedere con il rilascio dell’Aia ad altri impianti come Esso, Sasol e Ias, e che anche le altre istituzioni facciano il loro dovere. Occorre per esempio che la Regione, la cui assenza della commissione istruttoria è stata avvertita, renda operativo il piano regionale della qualità dell’aria. Uno strumento che avrebbe consentito di estendere le prescrizioni a tutta la zona industriale siracusana”.