Noto, la questione lista Patto per Noto allarga la crepa nel Pd
Non è un mistero, né i diretti interessati fanno troppi sforzi per celare che all’interno del Pd netino le anime (che interessano il partito a tutti i livelli) sembrano l’una contro l’altra a guerreggiare per ogni minima questione. Già dalle primarie con la lettura dei voti della sezione, che vide la vittoria di Orlando ( una delle pochissime ) si ebbero dei commenti discordanti (e dire che sono numeri) o ancor prima nei tesseramenti. Poi in questi tempi di social spesso i dibattiti, per non definirli veri e propri battibecchi, si consumano su facebook, con una eco ancor più pesante. Senza dimenticare poi che le singole iniziative politiche, conferenze, incontri su temi specifici, e così via, vedono partecipare solo gli appartenenti all’area che l’ha organizzato. In questi giorni, dopo la notizia delle indagine sulla presunta irregolarità delle firme atte a permettere la presentazione della lista Patto per Noto, si è proprio scatenato un putiferio. Come noto il Pd ha fatto parte della coalizione che ha candidato come Sindaco Corrado Bonfanti ed ha vinto le elezioni; in consiglio due i rappresentanti del Pd mentre nella Giunta, designato in prima battuta e l’unico ad essere rimasto al suo posto dal primo giorno, c’è il vice Sindaco Corrado Frasca. E sin qui tutto regolare se non fosse che la capogruppo al Consiglio Paola Terranova, giovane avvocato, è appartenente all’Area Dem e subito dopo la riunione di maggioranza sui recenti fatti, ha diramato un comunicato nel quale ha inteso affermare la richiesta di dimissioni del consigliere Cultrera e contestualmente della moglie Pennavaria, Presidente del Consiglio. Dunque in aperto contrasto con quanto deciso all’interno della riunione di maggioranza che, prendendo atto dell’autosospensione del Cultrera, aveva palesato pieno accordo con la decisione dello stesso Consigliere. Ed essendo argomenti e questioni legati a doppio filo con la “vita” del civico consesso l’opinione della capogruppo ci sembra di peso e indicativa, quanto meno di un disaccordo con il Segretario Emanuele Della Luna (e non è la prima volta).
Delle due l’una o alla capogruppo si da autorevolezza o la si destituisce, questo dovrebbe essere chiaro così come si dovrebbe vedere un partito con la barra dritta e tutti verso la stessa direzione, dettata ovviamente dalla Segreteria. Ed invece ancora una volta, a pochi giorni da questi fatti registriamo nuove prese di posizione, in questo caso dopo il “no” dei capigruppo di maggioranza al Consiglio Comunale in seduta aperta (la Terranova è stata sostituita da Valvo). Le parole dure e senza fronzoli sono di Vittorio Padua, componente del Direttivo dell’Area Dem Pd di Noto: “Il No ad un consiglio comunale aperto rappresenta la negazione della democrazia partecipativa. Significa negare al popolo il suo diritto di esprimere opinioni, contestazioni e quant’altro lede i diritti civili di una collettività. La democrazia è confronto anche duro, è dialettica, e’ diversità di opinioni, è rispetto delle coscienze individuali ed ancor più di quelle collettive. Sottrarsi al confronto non fa bene alla democrazia. Ciò che mi fa male e mi offende è che il mio partito (il Pd) od almeno quella parte che si riferisce all’area Orlandiana si è dimostrato equivoco ed incoerente rispetto ai concetti afferenti la questione morale, la trasparenza, la legalità. Presunzione di innocenza? Sono un garantista ma la politica deve fare il suo corso e non aspettare i deliberata della magistratura penale! La morale nella sua accezione più ampia è parte integrante di un partito di sinistra e non può essere in alcun caso essere sottoposta al giudizio di un magistrato. Il codice etico è cosa diversa rispetto al codice penale. Non è mutuabile. Opportunità politica del Pd, a prescindere dall’essere funzionale ed organico alla maggioranza, avrebbe dovuto rispondere alla propria idea di partito di sinistra e non acquietarsi sic et simpliciter al diktat a quei movimenti civici che compongono la maggioranza consiliare!”. In geometria due rette parallele non si incontrano mai, sarà valido anche per le due anime del Pd a Noto?
Emanuela Volcan