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Gaetano Cutrufo: “Marziano disse a Renzi che ero il suo sostituto naturale”.

Il presidente del Siracusa calcio, Gaetano Cutrufo si dice deluso dell’esito delle scelte del partito democratico nella composizione della lista dei candidati alle elezioni regionali. E lo fa con una lettera aperta.

Qualche mese addietro, forte della storia politica personale e familiare, iniziata nel Pci e continuata con tutti i suoi passaggi intermedi fino al Pd, ho deciso di accogliere, la richiesta giunta dall’interno del partito, di mettere a disposizione le mie competenze in vista delle elezioni Regionali. Per questo ho formalizzato al segretario provinciale, Alessio lo Giudice, la mia disponibilità alla candidatura anche in considerazione dell’apprezzamento giunto da aree del partito non proprio a me vicine. Mi accorgo però che al di là delle parole il partito democratico di Siracusa non ha alcuna intenzione di aprirsi alla società civile, smentendo così ciò che ha esplicitamente detto il segretario nazionale Matteo Renzi. Al di là delle parole perché proprio alla presenza di Renzi, Garozzo, Amoddio, Di Marco, Lo Giudice, e Amenta, l’attuale assessore regionale Bruno Marziano ha detto testualmente (riferendosi a se stesso, me e Paolo Amenta) “Caro Matteo, ecco la lista del Pd”. E poi, sempre Marziano, questa volta riferendosi solo a me “Gaetano è il mio sostituto naturale”. Chissà se già pensava a raccogliere le firme per presentare il documento, poi approvato a risicata  maggioranza dalla direzione provinciale, che indicava invece una lista di candidati che non prevedeva la mia presenza. Io l’ambiente politico l’ho sempre vissuto pensando che le candidature e gli incarichi fossero un servizio nei confronti dei cittadini. Un desiderio di restituire a un territorio parte di quel che si è ricevuto. Mettersi a disposizione offrendo le proprie competenze e cercando di rendere il territorio più ricco e migliore. Lo pensavo e lo penso e francamente non credo di sbagliare. Credo che sbaglino invece coloro che pensano ai numeri, fanno conti, trovino la soluzione. Coloro che più che pensare al territorio pensano semplicemente alla posizione personale. Ma non mi dispiace aver fatto la figura di chi crede ancora alle ideologie che hanno reso il centro sinistra un’area politica stimata e apprezzata. Temo che il Pd siracusano però sia un’altra cosa. Per questo quando, con quel documento, la maggioranza della direzione provinciale ha detto chiaramente “Cutrufo non lo vogliamo” di primo acchito ho pensato di tornare immediatamente ai miei impegni, continuare a dedicarmi alle mie aziende e al Siracusa calcio. Poi però ho pensato che una parte della direzione provinciale non rappresenta tutto il partito e soprattutto non rappresenta la maggioranza degli elettori. Ho pensato a tutte le persone che ho incontrato in queste settimane e che mi hanno manifestato il loro entusiasmo, la loro voglia di cambiare, affidandomene il lavoro. Allora andiamo avanti, lungo strade separate.

Io nella lista Ap e il Pd fatto di tanti amici che purtroppo hanno la memoria corta. Perché non credo che la linea scelta dal Pd sia coerente con le parole del segretario nazionale. Non credo che la prova di forza faccia bene alla democrazia interna ma neanche ai risultati elettorali. Ai miei amici Bruno Marziano, Giovanni Cafeo e Paolo Amenta auguro le migliori fortune. Voglio anche offrirgli la mia solidarietà, non deve essere stato semplice, visti i loro trascorsi, essere alleati nel fare in modo che non ci fossero le candidature mie e di Pippo Basso. Adesso saranno highlander? Non lo so se questa volta almeno uno sopravviverà al responso delle urne. Vecchie logiche che francamente non mi interessano. Vecchio modo di fare politica per il quale dovranno dare conto agli elettori.

Gaetano Cutrufo

 

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