Porto di Augusta, Cgil indignata per il paventato taglio di fondi
<<Se dovesse trovare ulteriore conferma la notizia che circola in ambienti ministeriali in merito a un taglio dei finanziamenti, da parte del ministero delle Infrastrutture, per il porto di Augusta allora ineludibilmente vorrà dire che la provincia di Siracusa è quella che la politica si permette di bistrattare con la consapevolezza di poter agire senza che qualcuno batta ciglio>>. E’ Roberto Alosi, segretario generale della Cgil di Siracusa, ad alzare il tono della voce, dopo aver appreso che il collegamento del porto Core di Augusta con la rete ferroviaria sarebbe stato cassato dall’elenco dei progetti da finanziare nell’ambito del Pon 2014/2020.
<<La spiegazione che sarebbe stata addotta per motivare questo ennesimo scippo alla nostra martoriata terra sarebbe quello di una riduzione del traffico portuale e che pertanto le risorse sarebbero sprecate. Siamo al delirio perché, anche mettendo che fosse vera tale affermazione – e così non è – la soluzione di un governo che pensa al rilancio di tutto il Paese, non dovrebbe essere certo quella dell’abbandono, ma anzi del potenziamento degli interventi, tanto più che alla portualità e alla logistica sono legate le Zone economiche speciali>> prosegue Alosi, il quale rileva il preoccupante scollamento tra Palermo e Roma: <<Non più di 15 giorni fa, nel corso di un convegno a Palazzo Vermexio, l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Luigi Bosco, aveva affermato che il collegamento tra rete ferroviaria e porto megarese era ormai un dato certo. Questo è indicativo di quanto la politica abbia irriso Siracusa>>.
E infine: <<E’ ovvio che la Cgil non starà con le mani in mano e si opporrà, con tutti i mezzi e le armi a sua disposizione, a tale scellerata ipotesi, nella speranza che in questa battaglia si riesca a fare fronte compatto, ma nei fatti e non solo nelle intenzioni come accaduto finora. Un fronte così sfilacciato che ha consentito fino ad oggi di penalizzare sempre più la provincia siracusana>>.