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Augusta, “panchine rosse” in memoria di Francesca Ferraguto

Panchina rossa anche ad Augusta per la “Giornata contro la violenza sulle donne”. In avvio di cerimonia che si è svolta ai giardini pubblici di Augusta, il commento del sindaco Cettina Di Pietro, che ha definito persone malate e non giustificabili, coloro che si macchiano di tale violenza sulle donne.

“Chi passerà dai giardini pubblici avrà modo di vedere cosa simboleggia questa panchina rossa  – ha dichiarato Di Pietro – quello che purtroppo avviene in maniera silenziosa dentro le mura di casa e anche fuori, oggi è risultato un fenomeno allarmante. Lo dimostrano i casi di cronaca nera a cui simo abituati a sentire nei telegiornali e nel mondo. – ha concluso – Il segnale di una società malata che sfocia nel fenomeno del femminicidio e che oggi avviene a causa di queste persone malate. E per questo che oggi abbiamo aderito alla giornata nazionale contro la violenza sessuale sulle donne, una iniziativa locale portata avanti dai consiglieri Biagio Tribulato e Angelo Pasqua, che su loro mozione di indirizzo all’amministrazione, ci ricordano non soltanto questa data, ma le tantissime associazioni di volontariato che operano a tutela delle donne, tra cui il centro antiviolenza Nesea di cui è presidente Stefania Caponigro”. L’iniziativa su proposta dai consiglieri di opposizione Tribulato e Pasqua, accolta in pieno dal sindaco Di Pietro, ha permesso di ricordare un simbolo nella nostra città per chiunque passi da qua. “Vedere una panchina rossa e sapere del suo significato, è dedicata a tutte le donne che hanno subito violenza di genere – hanno dichiarato Tribulato e Pasqua – Oggi la città di Augusta è accomunata al resto d’Italia per dire no alla violenza sulle donne. Ognuno di noi nel nostro piccolo può fare qualcosa, numeri e statistiche sono allarmanti e simulano una guerra che vale la pena combattere”. Un fenomeno, quello della volenza sulle donne che a qualcuno pare non appartenere ad Augusta e che invece esiste. “E’ pensiero diffuso che ad Augusta il fenomeno non c’è. Non è assolutamente vero e lo possiamo testimoniare come operatrici del centro antiviolenza Nesea.

La nostra città ha avuto un omicidio di femminicidio, e la ragazza si chiamava Francesca Ferraguto, trucidata dal suo compagno nel 2009 e come lei ci sono tante donne che subiscono violenza di vario tipo, economico, psicologico, sessuale di umiliazioni e maltrattamenti di ogni tipo.- ha detto Caponigro – Donne che arrivano al pronto soccorso dopo avere subito violenza e che si rivolgono tutti i giorni alle forze dell’ordine denunciando violenza. E molte di queste donne sono mamme con bambini al seguito. Questa panchina è un segno tangibile che ci fa capire che molte donne non ci sono più, – ha concluso – perché qualcuno, un uomo violento, ha deciso che non dovesse più vivere quella donna. Vogliamo lanciare un messaggio di speranza, un cambiamento culturale dal quale vogliamo ripartire, per dire con forza a queste donne che non siete sole e noi come associazione Nesea siamo con voi”. Alla cerimonia erano presenti un nutrito numero di cittadini, i rappresentanti delle forze dell’ordine e una rappresentanza di consiglieri comunali. In conclusione di cerimonia il presidente del consiglio comunale Sara Marturana ha letto una toccante testimonianza di una donna vittima di violenza.

Francesco Giordano

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