Omicidio Leone: riunione operativa subito dopo l’Epifania
Una riunione tra magistrato e carabinieri per fare il punto della situazione dopo avere imboccato la pista del tentativo di furto poi degenerato, per fare luce dopo quasi 4 anni di distanza, alla morte della professoressa Elvira Leone, la 73 enne insegnante dell’istituto Nautico di Siracusa, uccisa nell’aprile del 2014 nel suo appartamento di piazza della Repubblica. Il sostituto procuratore generale Antonio Nicastro, che ha ottenuto l’applicazione per questo caso che coordina sin dalla sua origine, ha fissato la riunione per dopo l’Epifania nella sede del Comando provinciale dei carabinieri.
L’esigenza di verificare le carte in mano nasce dopo avere notificato l’avviso di garanzia circa un mese a tre indagati, persone già note alle forze dell’ordine. Uno dei tre ha chiesto di essere interrogato davanti al pubblico ministero, alla presenza del legale difensore e attende una convocazione in Procura. Se prima si seguiva una pista che conduceva all’estero, adesso gli investigatori del nucleo investigativo dei carabinieri hanno trovato un filone che non si allontana affatto da Siracusa. Le 3 persone sulle quali si è concentrata la lente d’ingrandimento degli investigatori, infatti, sono tutte siracusane che avrebbero compiuto il delitto perché scoperti dalla padrona di casa.
“Una convergenza di dichiarazioni ci ha indotto a sospettare di queste tre persone sulle quali stiamo indagando in maniera decisa”, spiega il pm Nicastro, che si limita a confermare alcune indiscrezioni che giravano negli ambienti giudiziari fermandosi però a questa soglia. L’ipotesi che viene avanzata in questo frangente è che l’omicidio sia da inquadrare nell’ambito di un tentativo di furto, scoperto dalla stessa donna che poi, nel tentativo di resistere ai malviventi, è stata affrontata dai più aitanti ladri per essere finita evitando, in tal modo, il rischio di essere riconosciuti dalla vittima.