Processo “Oro blu”: citati i 2 principali accusatori
E’ stata fissata una nuova udienza al processo scaturito dall’operazione “Oro blu”, portata a termine dai carabinieri del reparto operativo e da quelli della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Siracusa, che ne ha curato il coordinamento, nel febbraio 2012, nella quale sono stati coinvolti l’ex sottosegretario Luigi Foti e l’ingegnere Giuseppe Marotta, amministratore delegato della Sogeas spa, per la vicenda relativa alle presunte irregolarità nella gestione del servizio idrico integrato nella provincia di Siracusa.
L’udienza avrebbe dovuto svolgersi venerdì, ma l’indisponibilità di un giudice ha reso precario il collegio, che ha rinviato la trattazione del processo al 23 febbraio. Per quella data è previsto l’esame del perito che ha eseguito le trascrizioni delle intercettazioni delle conversazioni telefoniche e ambientali. Saranno sottoposti all’esame del pm Vincenzo Nitti e al controesame della difesa (avvocati Nino e Bruno Leone per Foti, prof. Ziccone e avv. Stefano Rametta per Marotta), anche gli ex amministratori della Sogeas Ato idrico 8 spa, Mirko Giorgi e Marzio Ferraglio, entrambi in qualità di testi.
Si tratta dei due principali accusatori nell’ambito dell’inchiesta della Procura sulla gestione del servizio idrico. Secondo quanto sostenuto dalla pubblica accusa, infatti, i due ex amministratori della società che gestiva il servizio, avrebbero subito minacce consistite nella risoluzione del contratto di concessione esistente tra l’Ato Idrico e la Sai 8, ricorrendo strumentalmente alla clausola risolutiva espressa prevista dall’art.7 della convenzione inducendoli ad affidare il servizio di riscossione delle bollette insolute ad una ditta esterna, garantendo alte percentuali di guadagno sulla riscossione; a rinunciare alla realizzazione di importanti infrastrutture in provincia (il cosiddetto campo pozzi di Siracusa ed il nuovo acquedotto di Augusta) riservata dalla convenzione di affidamento del servizio idrico al gestore individuato con la procedura negoziata. Le pressioni sarebbero avvenute tra marzo e dicembre 2010, determinando nei due interlocutori la decisione di presentare denuncia.