Floridia, omicidio Sortino: il pm chiede 12 anni per Foti
L’imputato si sarebbe reso responsabile del reato di concorso anomalo all’omicidio di Sebastiano Sortino, il panificatore floridiano ucciso la notte del 10 settembre 2016. A queste conclusioni è pervenuto il pm Andrea Palmieri, che ha invocato al gup del tribunale, Carmen Scapellato, la condanna a 12 anni di reclusione per il 19enne Dylan Foti, coinvolto insieme agli altri due minorenni in quel fatto di sangue.
L’udienza di ieri è stata imperniata sulla requisitoria della pubblica accusa, che ha ricostruito quanto avvenuto quella notte a Floridia, a due passi dall’esercizio gestito dalla vittima. Il pm Palmieri, pur prendendo in considerazione la desistenza volontaria di Foti, che ha sempre riferito di non avere condiviso l’azione di fuoco contro il panificatore, ha fatto notare come l’imputato abbia, comunque, partecipato all’attività preparatoria dell’agguato. Era, in sostanza, consapevole di cosa stessero facendo gli altri due minori e nulla ha fatto per evitare che i tre tornassero armati sul luogo dell’agguato con l’intento di sparare o all’indirizzo dell’auto o contro la vittima anche se solo con lo scopo di farlo spaventare.
A conclusione della requisitoria, il pm Palmieri ha sollecitato al giudice la condanna a 12 anni per Foti, tenendo anche presente la riduzione di un terzo della pena per la scelta del rito abbreviato. La parte civile, rappresentata dai familiari del panificatori – presenti in aula – e patrocinata dall’avv. Francesco Villardita, ha sostenuto l’esclusione della desistenza volontaria, affermando che ci sia stato il pieno concorso di Foti nell’omicidio di Sortino.
Adesso la parola passa alla difesa dell’imputato. Gli avvocato Aldo Ganci e Giorgio D’Angelo, infatti, dovranno illustrare la propria arringa all’udienza del 27 giugno quando il giudice si ritira in camera di consiglio per emettere il verdetto.