AttualitàPrimo Piano

Noto, troppe criticità nei Pta: Rete civica scrive all’Asp 8

Il Sindaco di Noto, il Commissario Straordinario dell’Asp8 Siracusa sono tra i destinatari di una lettera della Rete Civica della Salute. Firmata dal Dottor Bartolomeo Padua, Riferimento Civico della Salute, accreditato presso l’A.S.P. 8 di Siracusa, la missiva intende avere  chiarimenti in ordine a criticità riscontrate negli ambulatori Specialistici del P.T.A. ( Presidio Territoriale di Assistenza ) del Distretto Sanitario di Noto.

“Si è ritenuto opportuno segnalare criticità diverse riscontrate negli ambulatori specialistici. Ci si riferisce alla mancata centralità della “medicina di prossimità e territoriale che riveste un ruolo fondante in un contesto di servizi a rete ( ospedale-territorio ) e per definire ancor più la cosiddetta “ globalità di intervento sanitario”. A tutt’oggi non viene data la dovuta attenzione ed attuazione al “riequilibrio dei ruoli Ospedale-territorio e conseguente riorganizzazione delle attività sanitarie territoriali per la integrazione con quelle Ospedaliere  attraverso un progressivo potenziamento delle attività specialistiche ambulatoriali espresse e/o esprimibili in termini di prevenzione e cure di patologie deospedalizzate.
Si richiama a tal proposito il 5° capoverso, pag. 6 del Decreto dell’Assessorato alla Salute del 14.1.2015 pubblicato nel suppl. ordinario alla GURS n. 4 del 23.1.2015 laddove viene postulato che “….la riorganizzazione dell’offerta ospedaliera richiede il parallelo progressivo potenziamento delle attività territoriali, attraverso la messa a punto di interventi organici di sistema, sotto gli aspetti strutturali, organizzativi e di empowerment…”. Tutto ciò riveste una vitale importanza se si vuole tutelare il “ diritto alla salute” dei Cittadini residenti nella zona Sud della Provincia di Siracusa! E’ sotto gli occhi di tutti infatti che il Presidio Territoriale di Assistenza ( peraltro definito P.T.A. Strutturale ), ubicato presso l’Ospedale Trigona di Noto e che peraltro dovrebbe già essere ben collaudato ed a regime fin dalla sua istituzione nel lontano 2011, offre ben poche prestazioni sanitarie in termini quali/quantitativi. L’assistenza specialistica ambulatoriale non solo non è stata implementata così come previsto da una serie di atti di indirizzo e legislativi ( non ultima la L.R. 5/2009 e seguenti ) ma non è stato attuato un Testo unico di Riforma dei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari. Allo stato attuale le attività socio-sanitarie e socio-assistenziali non sono ben integrate così come si auspicherebbero che fossero. Il fenomeno che “ avvilisce” il Cittadino nel suo percorso sanitario riguarda i lunghi tempi di attesa che, spesso, vengono soddisfatti in tempi biblici ledendo lo stesso concetto di “ prevenzione e cura” e di “ assistenza primaria o di 1° livello”. Monitorando l’esistente si può facilmente evincere che nel cosiddetto P.T.A.  emergono una serie di criticità legate a volte ad una mancata organizzazione seriale dei servizi erogabili. Non sfugge, ad esempio, che rispetto ai Presidi Specialistici accreditati ( strutture sanitarie in regime di convenzionamento esterno ) la Struttura Pubblica ( P.T.A. ) non “ ottempera” a quelle che sono le  prestazioni routinarie da effettuare non offrendo conseguentemente le normali prestazioni specialistiche. Tutto ciò implica una serie di disservizi che costringono il Cittadino a rivolgersi a Strutture private a pagamento od ancora a richiedere visite specialistiche in regime di intra-moenia. Basta leggere le statistiche mensili per rendersi conto del non coerente rapporto costo/risorse, costo/efficacia-efficienza e quant’altro. Succede cosi, ad esempio, che il P.P.I. ( Punto di Pronto Intervento), ancorchè limitato nella sua attività ambulatoriale per una serie di motivazioni organizzative, strutturali e funzionali, causi un flusso caotico delle Utenze versus il Pronto Soccorso Ospedaliero. L’ambulatorio territoriale di ortopedia non riesce a soddisfare la routinaria prestazione specialistica per le stesse motivazioni riguardanti il P.P.I.; l’ ambulatorio territoriale di oculistica non è in grado di effettuare diagnosi strumentali relative al cosiddetto “ Campo Visivo “ ( indagine di massima prevenzione per la malattia sociale del Glaucoma!!!)  e “l’OCT” ( Tomografia ottica propedeutica per la definizione di patologie connesse alla cornea ed alla retina ) perché privo degli strumenti necessari; l’ambulatorio di Neurologia non è dotato di strumentazione elettromiografica ed elettroencefalografica; l’ambulatorio territoriale di Urologia non è dotato dell’indispensabile supporto strumentale per effettuare i necessari esami clinici propedeutici alla diagnosi conclusiva; l’ambulatorio di Pneumologia non è dotato di un benché minimo strumento diagnostico ( esami spirometrici ). Sono state soppresse le ore di Otorinolaringoiatria ( attività specialistica trasferita in altro Distretto Sanitario dell’A.S.P. 8 ); non è stato ancora istituito il P.U.A. ( Punto unico di accesso per  pazienti cronici, cardiopatici, diabetici);

l’ambulatorio infermieristico non offre senza soluzione di continuità le relative prestazioni: l’ambulatorio di Odontoiatria effettua soltanto cure “ estrattive” e “ non conservative” ( inspiegabilmente è stato depotenziato nella sua offerta specialistica anche a causa di una significativa riduzione del monte orario ); l’A.D.I. viene erogata a macchia di leopardo; l’A.G.I.  ( Ambulatorio a gestione integrata )non si ha contezza delle  funzioni ad esso assegnate; A.F.T. ( Aggregazione funzionale territoriale ) non è stata ancora pianificata e programmata. Gli esempi di criticità sono diversi e non vengono elencati nella loro interezza! Tutto ciò avviene, ad avviso dello Scrivente, per una mancata pianificazione ed organizzazione Aziendale e/o Distrettuale.  Se a ciò si aggiunge una “ scomposta” assegnazione di operatori “ distratti” dal loro ruolo funzionale e/o inadeguata parametrazione dei processi organizzativi ( attività professionale infermieristica e conseguente produttività oraria ),  langue lo stesso concetto di economicità di sistema e/o economia di scala! Tutti motivi questi che inducono il Cittadino a guardare l’Ospedale quale unica risorsa per la propria domanda di salute! Si ritiene di non aggiungere altro poiché ulteriori riflessioni ci porterebbero a ragionamenti che riguardano la parametrazione costi/risorse e conseguentemente alla cosiddetta spending/rewiew in una Regione che non può permettersi ormai di coprire, tout court, il deficit di bilancio delle Aziende Sanitarie. E’ auspicio che quanto dallo Scrivente rappresentato possa essere utile per una riflessione responsabile da parte delle Istituzioni. Nel pieno convincimento che “ l’antenna sensibile dei Cittadini” e/o “ Stakeholder  – Portatore di interessi collettivi ( così come è stato definito il ruolo dei Riferimenti Civici della Salute) possa contribuire a sviluppare scenari sanitari più coerenti con la complessa legislazione sanitaria.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *