Caso Lifline: contestata la violazione della convenzione europea
Si è conclusa la prima udienza sulla vicenda della nave Lifeline dell’omonima ONG tedesca che si è svolta presso il Tribunale de La Valletta a Malta, dinnanzi al giudice Joe Mifsud. I consulenti del Collegio difensivo di Lifeline, i siracusani prof. Daniel Amato e l’avv. Corrado Giuliano , precisano che la nave non è mai stata sequestrata, mentre per il capitano, Claus Peter Reisch, che ora si trova il libertà provvisoria, è stata pagata una cauzione di 10 mila euro.
Il capitano era stato fermato ed interrogato dalle autorità maltesi subito dopo l’attracco della nave con 234 migranti salvati al largo della Libia. Durante l’udienza il Collegio difensivo di Lifeline ha contestato la violazione dell’art. 6 della Convenzione Europea dei Diritti Umani in quanto il capitano è stato trattenuto per 4 giorni senza che gli venissero comunicati la natura ed i motivi dell’accusa formulata a suo carico. Al capitano è stato infatti contestato il reato di registrazione irregolare della nave Lifeline solo nel corso dell’udienza che si è tenuta ieri. Il capitano ha tuttavia presentato al giudice la registrazione originale dell’imbarcazione presso il registro navale olandese delle navi di piacere e delle piccole imbarcazioni, in quanto la nave dell’ONG non è un’imbarcazione commerciale.
Il Giudice ha fissato la prossima udienza per giovedì 5 luglio e ha disposto il ritiro del passaporto del capitano e l’obbligo di firma una volta a settimana. Ha inoltre ordinato un’ispezione sulla Lifeline, sui personal computer di bordo e la verifica della documentazione olandese. Il Collegio difensivo di Lifeline ha ottenuto che alla prossima udienza possa partecipare una rappresentanza dell’Ambasciata tedesca di stanza a Malta.