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Siracusa, l’eredità del sindaco Italia: Il dramma della gestione dei rifiuti e il fallimento della differenziata

C’è anche il fallimento iniziale della raccolta differenziata e la confusione che impera nei dintorni nell’eredità della nuova giunta capitanata da Francesco Italia; tra gli impegni nella prossima amministrazione comunale di Siracusa, ci sarà, oltre alla rivisitazione del sistema della la raccolta differenziata dei rifiuti e di tutta l’organizzazione collegata alla nuova gara per l’affidamento del servizio dell’Igiene Urbana, lo stato di abbandono in cui versano le strade e la segnaletica, la rete idrica colabrodo, la gestione dell’acqua pubblica e il decoro urbano in generale, compreso l’abusivismo imperante specie fuori dall’isolotto di Ortigia.

Per la raccolta dei rifiuti, nonostante il sistema porta a porta si stia estendendo piano piano in tutta la città, c’è una mancanza di cultura, ma è anche vero anche che il sistema approntato finora non ha funzionato. E’ un dato di fatto, per un sistema che non funziona, con l’aumento dei cumuli di spazzatura che interessano un po’ tutte le zone interessate da questa concezione di raccolta differenziata, nei portoni di ogni condominio e residenza con più appartamenti. I cumuli di sacchetti abbandonati sul marciapiede con la plastica dentro agli angoli delle strade, ovunque possa esserci un piccolo spazio che non dà fastidio alla propria abitazione, ma sporca tutta una zona urbana e vanifica il lavoro e i sacrifici di tutti. Ecco l’immagine di chi stravolge le regole a proprio uso e consumo, in barba ai vicini di casa, al quartiere, al luogo in cui vive, alle risorse spese dalla collettività.

La sostituzione dei cassonetti, con la raccolta differenziata capillare non è stato un capolavoro organizzativo; è vero che ha imposto una riorganizzazione dei condomini, e anche dei singoli, con un aumento dei costi di gestione e organizzazione, ma il problema è come creare spazi dove mettere i cassonetti della differenziata nei vari colori, in base al materiale di raccolta e nei diversi giorni. Sono ancora tanti i condomini che non hanno ricevuto i raccoglitori. Tante le strade che, di fatto, sono libere dei vecchi cassonetti, magari talvolta maleodoranti, ma comunque di grossa capacità. I nuovi condominiali sono invece piccoli e insufficienti, facili da rubare, distinti per colore, in base al materiale da contenere, una volta riempite il risultato è che l’immondizia è lasciata in ogni angolo dalla gente, un po’ per necessità, così come per inciviltà. I cittadini sono a volte esasperati perché non sanno dove gettare i rifiuti. In molte località, con la scomparsa dei cassonetti sono riapparsi i piccoli cestini lungo le strade che sono totalmente inadeguati. Molte le persone che non si sono volute adeguare, specie gli anziani o che hanno grandissimi disagi, e così succede che gettano indiscriminatamente ogni rifiuto negli spazi pubblici creando dei veri e propri cumuli d’immondizia. Spesso lungo le vie, sui marciapiedi o nelle strade provinciali, statali e locali, sorgono dei veri e propri campi di raccolta rifiuti, creati da chi non sa dove gettare l’immondizia. Il sistema obbliga i cittadini a tenere in casa l’immondizia, e, inoltre, devono caricarsi in macchina la spazzatura per portarla nei punti di riunione. Ma le persone anziane come fanno. I condomini e gli appartamenti puzzano per la presenza dei rifiuti umidi. Di fatto, no c’è nessun vantaggio in termini ecologici, economici e di miglioramento della qualità della vita, anzi, per certi aspetti si registra un netto peggioramento. C’è una mancanza di cultura è vero. Ma è vero anche vero che il sistema approntato non funziona. E’ un fatto grave.

La raccolta differenziata, si poteva fare anche con grossi cassonetti divisi per colore, magari in determinati punti per inglobare i diversi spicchi a zone, in base alla logistica della zona e un sistema d’identificazione. Un sistema messo in pratica da tanti comuni e che ha funzionato. Sicuramente il problema in parte si risolverebbe.

Un impegno gravoso per la nuova amministrazione comunale. Si torna indietro con un appalto milionario da gestire e i tanti interessi nascosti. Ancora una volta la nuova gara d’appalto della raccolta dei rifiuti per rivedere Siracusa pulita e ordinata, come negli Anni Ottanta; un’occasione perduta. Peccato. La stessa cosa si può dire della rete idrica, con una condotta colabrodo, vecchia e obsoleta, comprese le tubazioni principali di ferro ormai arrugginite e di amianto ancora in funzione dal Dopo Guerra nel silenzio e nella rassegnazione generale, mentre la gestione acqua pubblica strombazzata da deputati e sciacalli di turno della politica, dorme sonni tranquilli.

In buona parte dei comuni della Sicilia tanti dubbi sul sistema. Qualcuno ha denunciato il sospetto che la gente differenzia la spazzatura ma i gestori “raccolgono” tutto e conferiscono in discarica come sempre. Si spera che non sia così anche per Siracusa. Quello che importa è solo ottenere la certificazione che attesti la percentuale raggiunta. Luci e ombre sulla raccolta differenziata nei comuni siciliani e i tanti dubbi che in realtà sarebbe solo di facciata, vanificando il lavoro di differenziazione fatto dalle famiglie, solo perché non ci sarebbero impianti di compostaggio adeguati e di recupero dei rifiuti differenziati, in cui i governi siciliani che si sono succeduto hanno una grossa responsabilità. Ma sarebbe il caso che l’amministrazione comunale di Siracusa spiegasse ai cittadini siracusani, il popolo sovrano in democrazia, come è organizzato e come funziona il differenziamento dei rifiuti.

Concetto Alota

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